MATIC MUORINHO ROMA – Il desiderio di José Mourinho, dal momento in cui si è fiutata la fattibilità dell’affare Matić, è stato chiaro fin dall’inizio: portare il serbo alla Roma. Il rapporto che unisce i due è solido e la stima reciproca è smisurata. Il centrocampista serbo ha condiviso con lo Special One le esperienze inglesi con Chelsea e Manchester United. Esperienze chiave, che hanno inciso positivamente sulla scelta di raggiungere il tecnico portoghese a Roma.
Nemanja Matic ‘reaches agreement’ for Jose Mourinho reunion at Roma #mufc https://t.co/C7dbQ0glHg pic.twitter.com/GQQslqGlQ9
— Man United News (@ManUtdMEN) June 7, 2022
“Nemanja è un giocatore fantastico. Tutti conoscono il mio rapporto con lui, è uno dei ragazzi che ha la mia fiducia.”, disse Mourinho di lui. Proprio per questo ci immaginiamo che lo staff tecnico sia già al lavoro per ritagliare all’interno dello scacchiere giallorosso un posto in business class al serbo.
Uno degli aspetti fondamentali del contratto, da sottolineare più e più volte, è che al raggiungimento del 50% delle presenze stagionali, il rinnovo tra le parti sarà automatico. Ad oggi la durata del contratto si ferma ad un solo anno, con un ingaggio pari a 3,5 milioni di euro.
La probabile collocazione tattica di Matić nella Roma
Il rapporto positivo che c’è tra allenatore e giocatore ha sicuramente inciso sulla chiusura dell’affare. Ma, questa circostanza, è da considerarsi semplicemente mezzo e non fine. Perché, il fine, è la compatibilità tattica che Mourinho e Matic hanno.
Schierare un calciatore come Nemanja Matic in questa Roma sarà tutt’altro che difficile. Se di suo sarebbe stato semplice, vista la caratura personale del ragazzo e la disciplina tattica che ne hanno sempre caratterizzato il percorso, il feeling tra l’idea di calcio del primo e la proposta del secondo hanno ulteriormente semplificato la cosa.
Calciatore abile tecnicamente e duttile tatticamente, si è imposto nel ruolo di centrocampista grazie ad una struttura fisica notevole, che gli ha consentito di risultare decisivo in fase difensiva e di interdizione del gioco. La stessa struttura lo ha consacrato ad essere uno dei migliori saltatori di testa del panorama europeo. Per questo viene utilizzato davanti alla difesa, solitamente in un centrocampo a due. Oltre a questo, però, caratteristiche che lo contraddistinguono sono quelle delle verticalizzazioni e del tiro dalla distanza.
Abilità, queste, che perfettamente si sposano con la Roma proposta quest’anno da Mourinho. Il 3-4-2-1 o 3-4-1-2 con cui i giallorossi hanno trovato la quadra, in grado di portare il club sul tetto più alto della Conference League, sono moduli in cui il serbo riesce ad esaltarsi.
Anche quest’anno, con il Manchester United, è stato utilizzato sempre in mediana. I Red Devils proponevano un centrocampo a due, a supporto della difesa, proprio come quello della Roma. Al fianco di Cristante, punto fermo nelle idee di Mourinho, si sono alternati numerosi centrocampisti: da Oliveira a Veretout, da Mkhitaryan a Carlos Pérez. Mai nessuno, però, è riuscito ad imporsi e a garantire al tecnico quella solidità necessaria affinché i tre trequartisti potessero avere meno compiti difensivi.
Matic, nelle idee di Mourinho, è il giocatore adatto ad affiancare Cristante in mediana: utile sia in fase difensiva, sia nella prima impostazione.