​😢 Messias: “Al Milan inizi complicati, alcuni tifosi mi minacciarono di non andarci”

Junior Messias, trasferitosi la scorsa estate dal Milan al Genoa, ha rilasciato un’intervista sulle colonne di Repubblica rivelando anche dei tutt’altro che felici retroscena in merito al suo approdo in rossonero. Ecco quanto ripreso da TMW:

“Goal più importante? Al Metropolitano, uno stadio che è un gioiello. Se non vincevamo, eravamo fuori: entrai al 78’, segnai di testa a tre minuti dalla fine. Saltai due avversari e allargai verso Teo Hernandez che la diede in profondità per l’inserimento di Kessié e sul cross mi feci trovare al posto giusto. Ricorderò quel gol per tutta la vita e non lo dimenticheranno anche i milanisti. A fine gara piangevo: dall’Uisp al gol decisivo in Champions, un sogno! Mi è venuto ad abbracciare Ibrahimovic: “Non fare così, altrimenti piango anch’io”. Ma non diciamo che Ibra era commosso altrimenti mi uccide… Chi non lo conosce non può immaginare che personaggio straordinario sia. Grande umanità e incredibile simpatia”.

“Due o tre anni alla grande e poi smetto. Il calcio stanca, i 2 anni al Milan non sono stati facili. Anzi, all’inizio molto complicati. C’erano anche stati dei tifosi che mi avevano minacciato: guai a te se vieni al Milan. Sono abituati a giocatori con un curriculum importante, venivo dal Crotone e sino a pochi anni prima giocavo in Eccellenza e in D. Posso però dire con soddisfazione che alla fine hanno apprezzato il mio lavoro”.

“Genoa? C’è un gruppo unito e i tifosi ci sono sempre vicini, sentire che la gente ti vuole bene per un calciatore è il massimo. C’è armonia, in un ambiente così si può lavora bene. E i risultati ci stanno dando ragione”.

By Nicola Cosentino

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