Una rosa da migliorare ed una tradizione da onorare: Il Milan e la prossima Champions League

MILAN CHAMPIONS LEAGUE – La vittoria del campionato ha culminato un percorso partito da lontano e rafforzatosi sempre di più con Pioli che alla guida del Milan ha ottenuto il primo grande successo in carriera. Fame e voglia per una squadra che ha lottato e meritato ampiamente lo Scudetto dopo aver battagliato dapprima col Napoli e poi coi cugini dell’Inter campioni in carica.

Testa alla Champions League

Dopo il ritorno in questa stagione, culminato con l’eliminazione ai gironi per il Milan, i rossoneri si ripresenteranno nel proprio habitat naturale da testa di serie. Con il possibile avvicendamento societario, e la ricchissima RedBird in procinto di prelevare le quote per guidare il Diavolo, i rossoneri possono ben sperare. La liquidità economica, oltre al prestigio rimasto intatto, potrebbe permettere ai rossoneri di poter tornare a competere anche in ambito europeo.

Con 7 Champions League vinte il Milan è per antonomasia la squadra italiana in Europa: una tradizione che parte da lontanissimo, che attraversa le generazioni e che, dall’ultimo trionfo di Atene nel 2007, non ha più avuto acuti se non piccole gioie effimere. Il dicannovesimo Scudetto, legato ad una nuova ed ambiziosa prospettiva societaria, potrebbe lanciare il Milan anche in Europa.

Cosa va cambiato?

Nonostante la vittoria del campionato, però, la rosa del Milan presenta qualche lacuna soprattutto se proiettata ai massimi livelli europei. Servirebbero alternative di livello in difesa e, probabilmente, un difensore al fianco di Tomori. A centrocampo, con Kessié partente, Bennacer e Tonali potrebbero elevarsi dall’alto delle loro grandissime qualità ma le attuali riserve (Bakayoko e Krunic, utilizzato anche da trequartista), non sono di livello assoluto. In avanti, con Origi in dirittura d’arrivo e con Leao che verrà blindato, il Milan potrebbe rafforzarsi e di molto sia a destra che nel ruolo di trequartista.

By Alessio D'Errico

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