Un Mondiale per diventare grande: il Marocco si gode En-Nesyri

Alla base del miracolo sportivo che ha condotto il Marocco alla simifinale del mondiale in Qatar vi sono una serie di componenti e di fattori imprescindibili tra loro, che menzionarne uno ad esclusione di un altro sarebbe riduttivo e insensato per quanto visto e fatto. La sfida contro la Francia che attende adesso la squadra di Walid Regragui si prospetta complicata ed insidiosa, ma certamente non impossibile. I motivi, come sappiamo, sono molteplici e il fatto che questa Nazionale abbia già superato e ammiccato formazioni di più alto rango lo conferma.

Prima di intraprendere qualsivoglia discorso inerente alle difficoltà che si celano dietro la sfida con la Francia, per una questione di ranking ma, soprattutto, per la supremazia che i francesi hanno dimostrato in lungo e in largo nell’ultimo quadriennio rispetto al mondo intero, è bene ricordare il percorso svolto della squadra marocchina. Collocati nel Girone F, El-Nesyri e compagni, con due vittorie e un pareggio, si sono lasciati alle spalle Croazia, Belgio e Canada, qualificandosi come primi. Subito dopo, tra ottavi e quarti, hanno impedito a due delle favorite alla vittoria, Spagna e Portogallo, di proseguire il cammino.

Tra i protagonisti di maggior rilievo, divenuto emblema di una Nazione per qualità, duttilità e spirito di sacrificio c’è sicuramente Youssef En-Nesyri. L’attaccante classe 1997, assieme a Ziyech e a Boufal, ha fin qui composto uno dei tridenti offensivi di maggior sostanza ed equilibrio. Perché, alla base del successo storico che ha condotto per la prima volta nella storia una squadra africana ad una semifinale del mondiale, c’è la difesa. La squadra marocchina, fin qui, in cinque partite disputate in questa competizione ha subito un solo gol, contro quello che, probabilmente, è stato l’avversario meno attrezzato sulla carta delle squadre incontrate, il Canada. Alla base di tale sicurezza acquisita, appunto, vi è un incredibile lavoro riguardante la fase difensiva, che parte proprio da En-Nesyri e reparto.

Non possiamo poi non sottolineare le doti tecniche che hanno fin qui evidenziato lo spessore dell’attaccante del Siviglia, confermatosi fin qui una della prime punte di maggior spessore della competizione. Tutta la sua potenza, mista ad un’intelligenza tattica che ne elevano il lavoro all’interno dello scacchiere, è possibile trovarla nell’azione contro il Portogallo che ha portato lo stesso a siglare il gol del definitivo 1-0 con uno stacco maestoso a 278 cm da terra (superato anche Ronaldo). Secondo gol questo del suo Mondiale. Il primo arrivò nella terza giornata del girone, contro il Canada e valse il definitivo 2-1. Solo gol pesanti.

 

Appurato quanto imponente e significativo sia stato fin qui il suo cammino, è bene ricordare che prima di questo Mondiale il suo rendimento non è sempre stato pienamente convincente, tanto che al Siviglia ha sofferto non poco in quest’ultimo periodo. Se la maglia del Marocco ha rivitalizzato la sua posizione, adesso spetterà lui trovare prima la definitiva consacrazione e mantenere poi lo status di big tra i big. Le premesse, a nostro avviso, ci sono tutte.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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