🔴🔵 Motta: “Toro forte, Juric ha dato continuità. Ecco chi può sostituire Orsolini”

L’allenatore del Bologna Thiago Motta ha presentato in conferenza stampa il match contro il Torino.

Ecco le parole, raccolte da TMW:

In queste due settimana c’è di nuovo che non avete Orsolini. Che cosa cambia da ora in avanti?
“Abbiamo Ndoye, Saelemaekers, Karlsson che possono occupare quella posizione e che possono dimostrare il loro talento. Mi dispiace per i giocatori quando si infortunano”.

La classifica dice che il Bologna sta meglio rispetto al Torino. Anche questa è una partita tra due squadre che possono “dare fastidio” alle grandi…
“Noi giocheremo per dare il nostro massimo, contro una squadra forte con un allenatore che ha saputo dargli continuità”.

Nella lista dei diffidati c’è Aebischer e poi Thiago Motta… Lei si butterebbe nel fuoco per i suoi giocatori?
“Devo migliorare. Per quanto riguarda il gruppo, loro si butterebbero per me e io lo farei per loro. Siamo una squadra, remiamo tutti nella stessa direzione e anche lunedì dovremo dare del nostro meglio”.

Da quando è arrivato ad adesso quanto è migliorato nella gestione emotiva delle partite?
“Io sono molto emotivo e vivo la partita al massimo. Sicuramente devo migliorare, anche se penso che alcuni cartellini che ho preso non li meritavo, ma gli arbitri hanno deciso così. Non sono ancora squalificato ma quando e se lo sarò il mio staff è pronto per prendere il mio posto”.

Quanto è importante la gestione emotiva del gruppo nel corso della settimana, tra una partita e l’altra?
“Bisogna avere equilibrio. E’ sempre più facile lavorare quanto tutto va bene, ma allo stesso tempo bisogna essere in grado di tenere alta la tensione e il ritmo del lavoro.

Un tifoso mi ha chiesto di farle questa domanda: chi sono gli specialisti e quanto lavorate sulle palle inattive?
“Non ho fatto allenamenti specifici su questa cosa ma fa parte dei nostri ragazzi fermarsi dopo l’allenamento a tirare le punizioni. Parlo di Orsolini, Karlsson, Zirkzee, Saelemaekers che su cinque allenamenti, in quattro occasioni si fermano a farlo. Al giorno d’oggi si vede molto meno lo specialista delle punizioni, non so dire il perché, però concordo su questa analisi”.

Che rapporto avevate lei e Juric da calciatori? Come eravate?
“I primi giorni ci siamo studiati, poi quasi da subito iniziammo a essere compagni di camera e piano piano si è creato un bel rapporto. Ivan già da giocatore aveva lo stesso carattere che ha adesso, non amava perdere e trasmetteva quello che trasmette ora da allenatore. Era ed è un grande trascinatore e ciò che trasmette si vede in campo nelle sue squadre. Si tratta sempre di gruppi difficili da affrontare che vivono la partita al massimo”.

Come è cambiato nell’ultimo periodo il Torino dal punto di vista tattico?
“Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa davanti nel modo di giocare, ma hanno mantenuto la stessa filosofia. Nei singoli, invece, sono rimasti i giocatori che conoscevamo. Noi, invece, abbiamo cambiato tanto dallo scorso anno, ma abbiamo sempre qualcosa che ci portiamo dietro dalla scorsa stagione, ovvero la capacità di adattarci”.

Con il cambiamento di Tameze centrale cambia qualcosa?
“No, perché lo ha già fatto spesso. E’ un ragazzo interessantissimo che da più qualità nelle uscite da dietro. Noi dobbiamo pensare a noi, non ci dobbiamo far influenzare dal fatto che uno gioca o non gioca. Non dobbiamo dargli la possibilità di metterci in difficoltà”.

Come stanno i ragazzi rientrati dalle nazionali?
“Stanno tutti bene, hanno giocato tutti tranne Moro che aveva preso una botta ma poi si è allenato con gli altri. Novembre e dicembre sono mesi perfetti per continuare a lavorare nel modo giusto”.

Mettere in panchina un ragazzo come Calafiori è difficile, ma prima c’era Lucumì. Come sta gestendo questa abbondanza?
“Benissimo, loro sanno che gioca chi se lo merita e l’altro dovrà aspettare pur continuando a dare il suo massimo per contribuire e dare una mano alla squadra”.

By Emanuele Garbato

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