🔎 Il Napoli soffre il Milan: ecco perché

La sfida d’andata tra Milan e Napoli ha regalato una gara intensa, ricca di spunti, con diverse partite nella partita e fasi che hanno fatto pendere la bilancia da un lato piuttosto che dall’altro. A spuntarla, grazie al guizzo in contropiede avviato da Brahim, rifinito da Leao e concluso da Bennacer è stato il Milan che, però, non esce da San Siro con le stesse certezze rispetto alla roboante sfida del Maradona in campionato.

Il Napoli soffre il Milan

Una cosa è certa: per come gioca, per come le prepara Pioli e per caratteristiche, il Napoli soffre il Milan più di qualsiasi altra squadra incontrata in questa stagione che porterà alle falde del Vesuvio il terzo Scudetto. Prendendo solo alcuni spunti dallo 0-4 del Maradona, fotografia non veritiera dei rapporti di forza delle due squadre, è possibile proiettare le similitudini anche nella gara di San Siro di ieri sera.

Gabbia Bennacer su Lobotka, pressione alta in fase di non possesso mentre Krunic tra i centrali, Leao in mezzo e Theo ad infilarsi sull’out mancino in fase di possesso. Questi i macro argomenti da cui è possibile sciorinarne altri.

La partita di ieri è stata tutto sommato equilibrata: il Napoli è partito fortissimo, ha sciupato, si è spaventato in contropiede con Leao, ha subito gol alla stessa maniera con Bennacer e si è spaventato nuovamente con Kjaer nel finale della prima frazione di gioco. Nel secondo tempo la gara è stata più bloccata fino all’espulsione di Anguissa che, per assurdo, ha dato certezze al Napoli. La squadra di Spalletti ha creato tanto ed in modo pericoloso e solo Maignan ha evitato un pareggio che sarebbe stato oro colato per i partenopei.

Al netto della buona prestazione degli Azzurri, le criticità per la squadra di Spalletti nell’affrontare quella di Pioli restano. Il Napoli soffre il binario Leao-Theo (come tutte), soprattutto in campo aperto. La costante proiezione offensiva di Di Lorenzo, finissimo interprete del ruolo, lascia al Napoli una zona vuota quando in uscita si sporca il pallone ed il Milan, volutamente alto, riparte.

Una gara con tanti incroci che al Maradona vedrà il suo atto finale: ci sarà Osimhen e per gli Azzurri, sterili con Elmas mai pericoloso, sarà un’altra storia.

By Alessio D'Errico

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