Con uno Scudetto soltanto da attendere a breve e poi festeggiare dopo 33 anni, il Napoli conclude un percorso fantastico all’insegna di un dominio che ha avuto pochi precedenti in Serie A. La squadra allenata da Luciano Spalletti, partita da outsider dopo aver rifondato il proprio parco giocatori, ha trovato un’alchimia clamorosa e dei singoli sensazionali che hanno divelto il campionato italiano. Ora che l’annata è virtualmente conclusa è lecito chiedersi quale sarà il futuro della splendida rosa azzurra. Da un lato c’è la volontà del presidente Aurelio De Laurentiis di tenere fede al basso monte ingaggi, dall’altro le richieste importantissime che giungono per molti calciatori. Al bivio tra addii che sembrano inevitabili, tentazioni di conferma in blocco e presagi di smantellamento, sarà tracciata una possibile direttrice da seguire in un’estate che si preannuncia torrida.
C’è da dire che il club azzurro si è mosso molto bene a stagione in corso perfezionando alcuni rinnovi. Amir Rrahmani e Stanislav Lobotka sono stati blindati per tempo. Soprattutto lo slovacco, centro nevralgico della squadra, è una pedina da cui è cruciale ripartire e sarà confermato salvo offerte indecenti. Tra coloro che vanno in scadenza a breve, i rinnovi più delicati sono quelli di Alex Meret e Piotr Zielinski. Nessuno dei due è considerato insostituibile, ma il portiere ha vissuto un’importante stagione e non ha richieste clamorose. La convinzione crescente del Napoli nei suoi mezzi e la consapevolezza dell’ex Udinese di poter restare al centro di un progetto importante potrebbero spingere il calciatore alla permanenza. Difficile, invece, immaginare il rinnovo del polacco. Il suo ingaggio è ritenuto troppo elevato e l’intermittenza delle prestazioni fa sì che la sua perdita sia vista come gestibile. Solo un atto d’amore del centrocampista potrebbe cambiare le carte in tavola.
Certi o quasi della permanenza sono Mario Rui, Giovanni Di Lorenzo, Mathias Olivera e Franck Anguissa. I partenopei non intendono toccare l’out sinistro costituito da un veterano e da un nuovo arrivato tutto da valorizzare. Il capitano è l’anima della squadra e, nonostante possa aver attirato diversi top club, non dovrebbe lasciare Napoli. Il centrocampista camerunense ha un lungo contratto, la società è soddisfatta del suo rendimento e non sono all’orizzonte proposte folli per convincerlo a trasferirsi altrove. Certo della conferma anche Leo Ostigard, investimento sul medio-lungo periodo.
Un grosso mistero, invece, il futuro dei due esterni d’attacco destri: Hirving Lozano e Matteo Politano hanno offerto il loro contributo, ma è evidente che occupino un settore che il Napoli ritiene migliorabile. Per appeal internazionale e peso dell’ingaggio il favorito per l’addio è il messicano, ma dinanzi all’offerta giusta anche l’ex Inter potrebbe salutare. Tra i calciatori in prestito sarà riscattato Giovanni Simeone, mentre saluterà Tanguy Ndombelé. Difficile immaginare il futuro di Gianluca Gaetano, Alessio Zerbin e di Alessandro Zanoli, ceduto in prestito a gennaio alla Samp e di conseguenza quello di Bartosz Bereszyński. Quasi certa, invece, la cessione di Diego Demme che quest’anno è stato ai margini del progetto.
Le questioni più spinose, inutile nasconderlo, sono legate a Kim Min-jae, Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen. I primi due, per politica societaria, dovrebbero essere trattenuti. Esiste, tuttavia, un consistente però. Il loro rendimento monstre ha attratto società che sono disposte a garantire ingaggi clamorosamente superiori a quelli che percepiscono attualmente. Il difensore coreano, inoltre, ha una clausola di cui il club proverà a disfarsi. Soltanto da nuovi accordi (e magari promesse di cessione nel 2024) può passare una loro riconferma. Diverso il discorso per il capocannoniere del campionato: l’attaccante nigeriano sta chiudendo la terza stagione a Napoli e quindi un ciclo, in cui si è sgrezzato calcisticamente e psicologicamente ed è adesso una macchina letale. Per lui alcuni dei club più importanti al mondo sono pronti a investire più di 100 milioni di euro e l’addio sembra una prospettiva conveniente a tutte le parti in causa.