Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis festeggia il primo Scudetto del club rilevato nel 2004 il cui percorso è cominciato dalla Serie C. Se il successo è lo straordinario completamento di un ciclo importantissimo, non bisogna dimenticare quanto ottenuto negli anni precedenti. Le tre Coppa Italia, la Supercoppa Italiana e una continuità di piazzamenti e conseguenti partecipazioni alle competizioni europee che non ha pari nel campionato italiano. Sin dal ritorno in Serie A nel 2007 la società azzurra ha potuto contare su calciatori importantissimi, arrivati grazie al sapiente operato dei ds e a un progetto tecnico ed economico sempre più ambizioso avallato anche da allenatori di grido come Rafa Benitez e Carlo Ancelotti. Da Marek Hamsik ed Ezequiel Lavezzi, gli apripista, a Kim Min-jae e Khvicha Kvaratskhelia giunti in Campania quest’estate, la proprietà ha sempre dimostrato di saper scovare a poco prezzo autentici craque destinati a scrivere pagine memorabili della storia della squadra e del calcio.
Di seguito presentiamo una top 11 di questi 19 anni, ma poiché essa sarebbe insufficiente per raccontare i tanti protagonisti passati nel tempo, alleghiamo anche una panchina il cui livello è altrettanto impressionante. Difficile infatti scegliere tra Kalidou Koulibaly e il prima citato Kim, tra Gonzalo Higuain e altre due punte formidabili come Edinson Cavani e Victor Osimhen, tra l’abilità in conduzione e smistamento di Stanislav Lobotka e l’intensità di Allan o i tagli e la classe di Piotr Zielinski, tra le magie di Kvara e Dries Mertens e quell’asse geometrico e infallibile costituito da Lorenzo Insigne e José Callejon. C’è l’imbarazzo della scelta e ciò esprime nel migliore dei modi possibili la grandezza del Napoli nell’ultimo ventennio.
(4-3 e tantissimo talento): Meret; Di Lorenzo, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Lobotka, Jorginho; Hamsik; Kvaratskhelia, Mertens; Higuain. Riserve: Reina, Kim, Maggio, Allan, Zielinski, Callejon, Insigne, Cavani, Osimhen.
