L’attaccante esterno del Bologna Riccardo Orsolini ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ecco alcuni passaggi, ripresi da Fantacalcio.it:
“Il pallone della tripletta di domenica all’Empoli lo metterò nella mia teca in cui tengo tutto delle prime volte. Dentro a ciò che chiede Thiago Motta a volte mi prendo delle licenze poetiche. Ad esempio un anno fa sul campo della Sampdoria l’allenatore mi aveva detto di stare a sinistra, invece io sono andato a destra e ho segnato un gran gol. Dopo ne abbiamo sorriso. Mi dà baci d’affetto: sulla fronte a Monza, nella nuca l’altro giorno. Thiago Motta è un buonissimo allenatore perché ha idee.
Nel Bologna siamo tutti capitani. Non è una critica, ma l’esaltazione, nell’originalità avviata da Motta che fa un capitano diverso ogni settimana, di una squadra in cui tutti sono importanti. Siamo ‘noi’, non ‘io’. La concorrenza si è alzata tanto. Sugli esterni, poi… Bisognerà rimboccarsi le maniche per far capire che se qualcuno vuole giocare deve prendersi l’altra fascia.
Sul mercato più che sentire squadre vicine a me, quel che chiedevo io era: ‘Quando ci incontriamo per rinnovare il contratto?’. Ho sempre voluto restare. Questa è casa mia. Mi sono sempre trovato bene con tutti. Come dice Fenucci, sono il suo figlio maschio. Diventare bandiera del Bologna? Già ora sono il più anziano… A me pare che le bandiere non esistano più. Certo, se resterò fino al 2027 sarebbero nove anni di Bologna: ci andrei vicino”.