Da Leao a Cancelo fino al dubbio CR7: nasce il 🇵🇹  targato Martinez

A seguito della recente separazione con Fernando Santos, tecnico capace di portare i lusitani alla vittoria di un Europeo e di una Nations League, il Portogallo, dopo il deludente Mondiale 2022, ha deciso di ripartire da Roberto Martinez, ex allenatore di Swansea, Wigan ed Everton e reduce da una lunga avventura da CT del Belgio.


Come affermato da parte dello stesso trainer spagnolo, il nuovo corso della selezione iberica avrà come base di partenza i 26 che hanno preso parte al recente torneo iridato in Qatar: una compagine traboccante di talento ed esperienza internazionale in tutti i reparti, chiamata però a sciogliere alcuni importanti nodi relativi ad alcuni dei principali trascinatori della storia recente della Nazionale, a valutare un diverso impiego delle risorse a disposizione e che potrebbe porre le basi anche per l’inserimento di altre pedine – rimaste fuori per la missione asiatica per motivi diversi – in grado di innalzare ulteriormente il livello dell’undici dell’allenatore di Balaguer e di dar vita a un calcio più armonico e propositivo rispetto a quello più pratico e attendista degli ultimi anni.

Nasce il Portogallo targato Martinez

I dubbi

Il primo, vitale dubbio sul quale si basa il futuro del Portogallo non può che essere rappresentato dal caso Cristiano Ronaldo. Il cinque volte Pallone d’Oro, accasatosi ai sauditi dell’Al-Nassr, ha – di fatto – chiuso la sua carriera ad altissimi livelli. Tuttavia, interpellato nella conferenza stampa di presentazione, è stato lo stesso Martinez a spendere parole al miele per l’ex Manchester United e ad affermare come lo stesso verrà preso in considerazione per il prossimo futuro.

Difficile pensare che un competitor nato come CR7 possa, dinanzi a questa grossa apertura da parte del nuovo CT, decidere di lasciare la sua Nazionale, ma grossi punti interrogativi sono rappresentati dall’età che avanza anche per un mostro come lui e dal come la sua nuova avventura in un calcio oggettivamente meno qualitativo e intenso possano “prepararlo” ad impegni sulla carta molto più difficili da affrontare sul piano tecnico, fisico e del ritmo.

Altro rebus, poi, è rappresentato da un altro pilastro del Portogallo degli anni duemila: Pepe. Nessun annuncio fin qui, in tal senso, da parte del roccioso centrale del Porto: da capire, anche nel suo caso, quali siano le intenzioni verso l’Europeo 2024.

Le certezze e i potenziali nuovi pilastri

Diversi i pilastri sui quali Martinez costruirà il suo Portogallo, alcuni dei quali top player di livello internazionale e nel pieno della propria maturazione tecnica come Bernardo Silva, Bruno Fernandes e Ruben Dias, altri, invece, potenziali fuoriclasse in cerca della definitiva consacrazione come Joao Felix, Ruben Neves, Vitinha e Dalot per citarne alcuni. 

L’usato sicuro e i giovani in rampa di lancio

Nel mezzo, tantissime risorse dal valore elevato in grado di dare una grossissima mano nel nuovo corso rossoverde come Guerreiro, Otavio e Joao Mario e diversi giovani di straordinaria prospettiva pronti a guidare il nuovo corso lusitano del calibro di Antonio Silva, Nuno Mendes e Goncalo Ramos.

Cancelo, Leao e le possibili “new-entries”

Discorso a parte, però, meritano Rafael Leao e Joao Cancelo, due che dovranno necessariamente essere messi al centro del progetto Martinez. Entrambi, incomprensibilmente poco utilizzati da Fernando Santos in Qatar, rappresenteranno organi di vitale importanza nella nuova creatura portoghese che si appresta a venire alla luce. Elementi in grado di spostare gli equilibri con una singola giocata, che farebbero le fortune di qualsiasi squadra e potenzialmente in grado di andare a costituire una delle fasce mancine più spaventose del globo (l’ex Valencia, Inter e Juventus, nato ovviamente come terzino destro, è stato progressivamente impiegato a sinistra da parte di Pep Guardiola al Manchester City, ndr).

In chiusura, nel giro del nuovo CT rientreranno sicuramente elementi di spessore del calibro di Diogo Jota (out al Mondiale per infortunio, ndr), Renato Sanches e Mario Rui, anche se per quest’ultimo la concorrenza sull’out mancino appare tremenda.

Infine, citazione solo ipotetica (al momento) merita un calciatore sublime del livello di Rafa Silva, il quale ha annunciato qualche mese fa di aver lasciato la Nazionale per apparenti motivi personali: tutti gli appassionati di calcio, ovviamente, si augurano che il fuoriclasse del Benfica possa nuovamente tornare a vestire la casacca del suo Paese.

 

 

 

By Nicola Cosentino

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