L’allenatore della Roma Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Hellas Verona, in programma nella giornata di domani. Queste – come apprendiamo da TMW – le sue dichiarazioni:
Turnover – “A parte Bailey e Dybala, non ci sono altre situazioni di difficoltà: sono tutti recuperati, tutti presenti. Io non sono mai per un turno, la rosa è molto ampia. Chi sta bene gioca, e soprattutto in questo periodo c’è bisogno di continuità e di fissare le situazioni di gioco sulle quali stiamo crescendo. La squadra si sta esprimendo meglio di partita in partita. Non è assolutamente un problema fisico, anche perché abbiamo giocato mercoledì e questa volta abbiamo un giorno in più per arrivare alla domenica. Quando stai bene puoi tranquillamente continuare a giocare, se sei affaticato magari no. Ci sono sempre cinque cambi, che sono importanti e garantiscono di avere una squadra competitiva e fresca. Qualche rotazione ci può essere, perché non è solo che giochiamo oggi, ma anche giovedì e poi di nuovo domenica. Quando si entra in due o tre settimane consecutive con impegni infrasettimanali, allora sì, possono esserci piccoli cambi, ma la mia intenzione non è mai stata di modificare molto la squadra. Alla fine anche con le sostituzioni ti puoi aiutare“.
Miglior partenza in carriera – “Non lo so se sia la migliore, non guardo molto le statistiche. Ho giocato in tanti campionati, quindi ci sono state partenze buone e altre meno. Questa è una buona partenza sul piano dei risultati, indubbiamente, ma quello che mi preme di più all’inizio della stagione, per alcune giornate, è vedere la squadra crescere: ogni partita mettere qualcosa in più, avere qualche certezza in più, sia a livello di giocatori sia nelle loro prestazioni. Credo che prima di raccogliere bisogna seminare, e questo è ancora un momento di semina. Siamo chiaramente contenti dei risultati, perché ci aiutano, però non è il momento di guardare solo a questo“.
Ghilardi e Ziolkowski – “Ghilardi e Ziolkowski stanno facendo bene, si allenano con impegno e arriverà anche il loro momento. Tra virgolette, la loro sfortuna – o fortuna per la Roma – è che davanti hanno quattro giocatori che stanno facendo qualcosa di notevole, e io guardo sempre alla squadra. In questo momento Celik, Hermoso, Ndicka e Mancini stanno dando un contributo molto efficace e importante per la Roma. Al di là delle situazioni individuali, ciò che conta di più è sempre l’aspetto collettivo“.
Dovbyk e Ferguson – “Non c’è un giocatore davanti all’altro, se la giocano sempre a seconda dei periodi, dei momenti e delle partite che affrontiamo. Dovbyk mi sembra in crescita sul piano atletico, sicuramente molto più rispetto all’inizio della stagione, quando abbiamo iniziato il ritiro. La sua crescita passa da questo: deve essere in grande condizione fisica e atletica per poter mascherare alcune difficoltà tecniche che ha in questo momento. Se raggiunge una condizione ottimale, riesce anche a migliorare sul piano tecnico“.
Piano tattico per la difesa – “È uguale in entrambe le soluzioni: puoi giocare con un centrocampista puro in quel ruolo oppure, a turno, con un difensore, che sia Celik, Ndicka, Angeliño o anche lo stesso Mancini che va a prendere l’avversario più alto. Non cambia molto: variano solo le caratteristiche del giocatore, ma il tipo di scalata resta lo stesso. Qualche volta, è vero, con l’Atalanta abbiamo fatto anche questo, però quando alleni tanti anni diventa più semplice introdurre variazioni. In questo momento dobbiamo consolidare alcune certezze e poi, piano piano, aggiungerne altre, come l’inserimento dei difensori che in certe partite può essere importante. Un altro aspetto è che partite come quella di domani sono pericolose: sono gare in cui, se sei sterile, se non hai spinta, energia e forza per creare pericoli, rischi di perderle. Queste squadre hanno velocità davanti, giocatori che calciano bene e possono diventare pericolose. Noi però arriviamo da una vittoria nel derby e da un buon esordio in Europa: dobbiamo avere entusiasmo, forza ed energia per non fare la partita col Torino, ma per giocare su ritmi diversi. Per quanto riguarda la partita, le problematiche sono quelle“.
Similitudini con Ranieri? – “Su questo potete giudicare meglio voi, che avete visto entrambe le situazioni. Io conosco la mia e quindi posso parlare solo di queste partite, non posso fare paragoni. Rimane il fatto che dietro, da Svilar a Ndicka, ci sono 7, 8, 9, 10 giocatori molto affidabili e sempre presenti. Sempre forti, sempre competitivi, e per me rappresentano indubbiamente, in questo momento, il nucleo importante di questa squadra. Riusciamo a inserire anche Pellegrini, Ranieri, Tsimikas e altri, ma oggi il nucleo centrale della Roma è questo: quello davvero affidabile, efficace e sempre pronto. È il gruppo che c’è sempre, che garantisce risultati non solo quando bisogna fare gol, come è successo l’altra sera con Ndicka e Mancini, ma soprattutto quando bisogna difenderli e portare a casa la vittoria. Come è accaduto negli ultimi dieci minuti con la Lazio, per esempio“.
Gerarchie sulla trequarti – “Io a Bailey non ci sto pensando: è un giocatore fermo da un po’. Dobbiamo andare avanti forte con tutto quello che abbiamo. El Shaarawy è stato il più giovane ad esordire con il Genoa, da lui voglio vedere ancora certe iniziative. Pellegrini ha dato la risposta più di tutti: nel derby è stato fondamentale“.