Il laterale dell’Atalanta Matteo Ruggeri ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport ripresa da Gianlucadimarzio.com.
“Ho segnato a Lisbona e mi è passato davanti agli occhi tutto: gli anni nel vivaio, l’esordio, l’esperienza a Salerno, gli infortuni. Ci ho messo del mio per non mollare mai, per sfruttare ogni chance. E Gasp ne dà a tutti. Mai stanco? È una parola grossa, ma allenandoci come ci allena Gasperini, più fai fatica, meno fai fatica. Ti senti bene, hai più forza nelle gambe, usi meglio il corpo. E al 90’ ne hai ancora. Se la testa funzionerà come le gambe, concentrandoci su due cose, più che su un obiettivo, visto che ne abbiamo ancora tre vivi: una fase difensiva forte, e la prima partita in calendario.
Spalletti è venuto nello spogliatoio prima della partita e ci ha fatto un discorso bellissimo: “È come se io e Nunziata lavorassimo insieme, ogni vostra partita è un’occasione, datemi segnali”. Ho dato tutto come sempre, spero di averlo fatto. Partite dal sapore diverso, sensazioni diverse, un peso diverso. Il Liverpool proveremo a metterlo in difficoltà, con spensieratezza. Ogni tanto immagino Anfield pieno, io l’ho visto a porte chiuse per il lockdown, quel prato era un tavolo da biliardo. Da Zogno a Liverpool: mi riguarderò le gambe con i nomi dei miei genitori, Ermanno e Isabella, tatuati. È stato il mio grazie per ciò che hanno fatto per me, anche se soprattutto lei non l’ha presa bene, voleva lo cancellassi: ‘Mamma, mica l’ho fatto col pennarello…'”.
