Da Rossi-Ljajic a Mancini-Balotelli, fino a Juric-Radonjic e Stankovic-Sabiri: gli scontri più 💥 tra allenatori e giocatori

Nel giro di neppure una settimana la nostra Serie A ha rappresentato il teatro di due episodi tanto surreali, quanto bollenti che hanno visto Ivan Juric e Dejan Stankovic, rispettivamente allenatori di Torino e Sampdoria, scontrarsi con un proprio calciatore, nello specifico Nemanja Radonjic e Abdelhamid Sabiri, rei di essere scesi in campo con un atteggiamento non sufficientemente adeguato.

I due casi sopra evidenziati non incarnano di certo una prima volta nel mondo del calcio: in più occasioni, infatti, abbiamo assistito a degli accesi scontri (in alcuni casi “solo” verbali, in altri addirittura sfociati sul piano fisico, ndr) tra un tecnico e un proprio giocatore. Andiamo a ripercorrere quali siano stati i più iconici degli ultimi anni.

Juric-Radonjic, Stankovic-Sabiri e non solo: gli scontri più accesi tra allenatori e giocatori

  • ALLEGRI-BONUCCI (JUVENTUS, 2017) – Uno dei più famosi di sempre, passato alla storia per l’iconico sgabello dal quale il difensore bianconero assistette all’andata degli Ottavi di Finale di Champions League giocata dai bianconeri in casa del Porto. Tutto nacque da un acceso diverbio tra il centrale viterbese e il proprio tecnico al termine di una partita di campionato giocata in casa contro il Palermo: a seguito dello stesso, il trainer livornese decide di punire il proprio giocatore con la tribuna proprio per il suddetto, importante impegno continentale. Inquadrato dalle telecamere in tribuna, Bonucci viene immortalato sull’oramai storico sgabello al fianco dei vertici della Vecchia Signora: “Avevo il mio posto a sedere, ma vivo le partite in maniera troppo nervosa e per quello che mi sono allontanato e ho preso uno sgabello. È stata la mia rovina”

 

  • DELIO ROSSI-LJAJIC (FIORENTINA, 2012) – Senza alcun dubbio il più violento e grave di sempre. Sostituito dal proprio allenatore con i gigliati sotto di due reti contro il Novara, il fantasista serbo non prende bene il cambio e pronuncia degli epiteti che non vanno giù all’esperto allenatore il quale, ingiustificatamente travolto dalla rabbia, si scaglia fisicamente contro il proprio calciatore, prendendolo a pugni:

“Ci sono cose sulle quali non transigo: il rispetto alla mia persona, alla squadra, ma soprattutto alla mia famiglia. E’ successo un qualcosa che è andato a toccare queste situazioni. Ljajic si è rivolto a me dicendomi ‘Bravo maestro, fai il fenomeno’. Gli ho detto che non si doveva permettere e lui mi ha offeso in serbo. Io ho allenato tanti giocatori serbi ed ho capito che ha detto ‘Vai nella fi… di tua madre’, al quel punto non ci ho visto più”. 

L’intervento dei componenti della panchina evita il peggio ma non il licenziamento di Delio Rossi, il quale verrà prontamente allontanato dalla panchina viola nelle ore immediatamente successive all’increscioso episodio e squalificato per tre mesi per condotta violenta.

  • MANCINI-BALOTELLI (MANCHESTER CITY, 2013) – Altro caso in cui la rabbia ha finito con il tramutarsi in uno scontro fisico, seppur in maniera non del tutto incontrollata come nella fattispecie Rossi-Ljajic. L’attuale CT della Nazionale italiana rimprovera il proprio pupillo per un duro intervento in allenamento ai danni di Sinclair. Super Mario non accetta la “ramanzina” del suo allenatore, rispondendogli in maniera piccata: il Mancio non la prende a sua volta bene e tra i due scatta una mini rissa che porta l’allora guida tecnica dei Citizens a strattonare con forza l’attaccante bresciano.

 

  • FERGUSON-BECKHAM (MANCHESTER UNITED, 2003) – Il meno recente tra quelli in esame ma, comunque, uno dei più memorabili di sempre. Sir Alex rimprovera al proprio centrocampista uno scarso impegno durante un match contro l’Arsenal al rientro negli spogliatoi, con lo Spice Boy che, non accettando la tirata d’orecchie dell’allenatore scozzese, gli risponde in maniera sfacciata. Il manager dei Red Devils, inferocito, scaglia un calcio a uno scarpino che finisce erroneamente per colpire il giocatore in faccia, procurandogli un evidente taglio sul sopracciglio sinistro.

“Negli spogliatoi lo rimproverai per il suo impegno e lui, come al solito in quel periodo, rispose sprezzante alle mie critiche. Era a circa tre metri e mezzo da me, tra noi sul pavimento c’era una fila di scarpette. David imprecò, andai verso di lui e, mentre mi avvicinavo, presi a calci uno scarpino. Lo colpii proprio sopra l’occhio. Certo, poi si scagliò verso di me ma gli altri giocatori lo fermarono. Il giorno seguente la storia era su tutti i giornali e fu in quei giorni che dissi alla società che David avrebbe dovuto lasciare il club” – raccontò qualche anno dopo Ferguson nella sua autobiografia.

  • GATTUSO-BAKAYOKO (MILAN, 2019)Biglia si fa male nel primo tempo della gara tra Milan e Bologna. Gennaro Gattuso, all’epoca tecnico rossonero, intima a Bakayoko di accelerare i tempi per rilevare lo sfortunato compagno. Il centrocampista francese, già nell’occhio del ciclone per essere arrivato in ritardo a una seduta di allenamento qualche giorno prima, comunica al proprio allenatore di avere bisogno di più tempo per prepararsi. Seccato dall’atteggiamento del calciatore, Ringhio chiama Josè Mauri invitandolo a sua volta a subentrare all’ex Lazio. Ne scaturisce un acceso battibecco in panchina tra il tecnico calabrese e il francese che porta il primo anche a esternare un poco rassicurante “Ci vediamo dopo” nei confronti dell’ex Monaco.

 

 

 

By Nicola Cosentino

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