🦁 Il Senegal vuole continuare a stupire: KK la star, ma l’assenza di Mané è un dramma

Manca sempre meno all’inizio del tanto chiacchierato e criticato, quanto però atteso, Mondiale in Qatar. Tra le compagini per certi versi più intriganti della prestigiosa kermesse, troviamo senz’altro il Senegal, compagine campione d’Africa in carica e volenterosa di stupire anche nella massima competizione calcistica globale.

Al momento al diciottesimo posto del Ranking FIFA, la selezione africana ha compiuto grandissimi passi in avanti nel corso degli ultimi anni, basti pensare che, nemmeno un decennio fa, i Leoni della Teranga si trovavano addirittura al novantanovesimo posto della suddetta graduatoria. Una crescita esponenziale, quella del movimento locale, sfociata nella vittoria della Coppa d’Africa 2021, la prima nella storia del Paese, con la vittoria nella finale contro l’Egitto ai calci di rigore.

Molto del percorso in crescendo di questa interessantissima realtà porta il nome di Aliou Cissè, ex difensore con importanti trascorsi al Paris Saint-Germain e in Inghilterra, e CT del Senegal dal 2015. Dopo la prematura uscita nella fase a gironi di Russia 2018, l’obiettivo del 46enne allenatore sembrerebbe ora quello di sugellare il proprio enorme lavoro con una qualificazione agli ottavi di finale che eleverebbe ulteriormente un lavoro, il suo, comunque già di per sé incredibile, in un raggruppamento nel complesso abbordabile con la sola Olanda sulla carta fuori portata, e due avversarie decisamente alla portata come Ecuador e Qatar con cui giocarsi un non utopistico secondo posto.

Alla scoperta del Senegal

La notizia giunta ieri, purtroppo per la compagine africana, cambia e non poco la valutazione complessiva delle potenzialità del gruppo di Cissé: Sadio Manè, stella del calcio senegalese e tra le più lucenti dell’intero panorama calcistico africano e mondiale, non prenderà parte alla rassegna iridata, non avendo recuperato dallo sfortunato acciacco fisico recentemente rimediato con il Bayern Monaco. Un’assenza, quella dell’ex Liverpool, che peserà come un macigno negli equilibri tecnici della squadra e che impedisce, come detto, al gruppo di poter sfruttare la sua arma maggiormente efficace. Premessa – doverosa – a parte, la qualità del resto della truppa appare comunque di buon livello.

La porta appare decisamente blindata grazie a Edouard Mendy, estremo difensore recentemente scalzato da Kepa Arrizabalaga per quanto concerne la titolarità tra i pali del Chelsea, ma protagonista della vittoria della Champions League con i Blues di Thomas Tuchel nel 2021 ed estremo difensore di sicura affidabilità. Le alternative sono rappresentate dall’ex SPAL e Torino, tra le tante, Alfred Gomis, convocato nonostante sia da mesi fuori rosa al Rennes, e da Seny Dieng del QPR.

In difesa, spicca la presenza del capitano, Kalidou Kolibaly, la freschezza di Abdou Diallo del PSG, oggi in prestito al Lipsia, l’esperienza di Cheikhou Kouyaté, impiegabile anche davanti alla difesa e con un curriculum di tutto rispetto in Premier League, il milanista Fode Ballo-Toure, Youssouf Sabaly del Betis Siviglia e l’interessantissimo terzino sinistro del Monaco, Ismail Jakobs, nato e cresciuto a Colonia ma che ha deciso di accettare la corte del Senegal. Chiudono il pacchetto arretrato Pape Abou Cisse, Moustapha Name e Formose Mendy.

A centrocampo, Idrissa Gana Gueye dell’Everton e Pape Gueye del Marsiglia garantiscono quantità e polmoni, Pape Matar Sarr del Tottenham e Nampalys Mendy del Leicester qualità e geometrie. Ottime risorse, poi, la forte ala destra, Krepin Diatta, Pathe Ciss e Mamadou Loum Ndiaye.  

Davanti, complice l’assenza di Sadio Mane, il peso dell’attacco ricadrà sulle spalle di Ismaila Sarr dell’OM e Boulaye Dia della Salernitana. A completare il pacchetto offensivo, saranno Famara Diedhiou, Iliman Ndiaye, Bamba Dieng e Nicolas Jackson. 

 

 

By Nicola Cosentino

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