Contro le grandi è normale che l’adrenalina salga, sono partite più facili da giocare dal punto di vista mentale. Poi però i punti devi farli anche contro le medie e le piccole squadre, perché valgono uguale in ogni partita. Su questo dobbiamo fare meglio, a partire dalla prossima partita contro la Fiorentina, che sarà molto impegnativa. Hanno bisogno di punti, speriamo li facciano tra due gare. La continuità è la cosa più difficile da trovare, però quando vinci contro una grande prendi fiducia e con quella puoi trovare continuità. Dobbiamo lavorare su questo, abbiamo fiducia nei nostri mezzi, sappiamo di essere forti e ce lo dicono pure da fuori. Vincere contro Napoli, Inter e Atalanta non è da squadra che lotta per la salvezza. Prima dobbiamo essere tranquilli quando ci guardiamo alle spalle, poi con partite come quella di domenica ci possiamo divertire. Non so quanto tempo era che non mi divertivo così in campo, non volevo più uscire. È stata una cosa bellissima, è per momenti come questo che voglio fare questo lavoro.
Ci tenevo a fare bene, sono stato là per tanto tempo, fin dalla Primavera. Era una partita importante e ci tenevo, non avevo ancora vinto contro il Napoli e sono contento di averlo fatto qui. I miei ex compagni ci hanno fatto i complimenti, perché li abbiamo surclassati soprattutto sul piano fisico. Da quando sono qui è stata la mia partita più importante, ma in generale di tutta la squadra, vincere contro i campioni d’Italia non è da poco. Comunque c’è sempre da migliorare e continuerò a lavorare ancora. Ci sono partite in cui hai più spazio, altre in cui ne hai meno. Contro il Napoli di spazio ce n’era parecchio, anche in contropiede, loro giocavano molto alti e ci lasciavano delle praterie. Poi con questo sistema, con Zaniolo che si sposta quasi a fare l’esterno riusciamo a girare meglio palla e io ho più spazio per spingere, come piace a me. Con Zaniolo mi trovo bene, viene a prendere palla e quindi mi lascia lo spazio. Mi sono trovato bene con Kristensen alle spalle, è un grande giocatore, ma mi sono trovato bene anche le volte in cui ha giocato Bertola. Contro il Napoli ho avuto più spazio che con il Genoa, anche se pure lì avrei potuto crearmi più occasioni, con il Napoli l’ho fatto ed è così che deve essere.
Inler? È un riferimento importante per noi, sappiamo che giocatore è stato all’Udinese e anche al Napoli. Se abbiamo un problema lui è uno dei primi con cui ci confidiamo, è un grande direttore.
I fisioterapisti e i magazzinieri ce ne ha fatto rendere contro, perché erano abituati a parlare pochissimo italiano e ora possono farlo di più. Tra noi stiamo spesso assieme, come appunto anche con i magazzinieri e i fisioterapisti, abbiamo portato un clima più italiano. Sto comunque prendendo lezioni di inglese, come Bertola, intanto gli altri studiano l’italiano. Andiamo tutti a lezione.
L’ultima volta che ho giocato a sinistra ero in Primavera, ma posso adattarmi. Certo, le cose cambiano visto che sono destro. In ogni caso sono decisioni del mister, se me lo chiede faccio anche il portiere. Bertola però domenica ha fatto una grandissima partita in quella posizione.
Ekkelenkamp ha fatto un gol pazzesco. In allenamento spesso fa questi tiri che si abbassano all’ultimo o cambiano traiettoria, finalmente gli è venuto anche in partita. Sono felice per lui, è un bravo ragazzo e un giocatore forte.
Mi trovo benissimo a Udine, come dimensioni e tranquillità è simile a Carpi e a Modena, i posti da cui vengo, quindi mi trovo a mio agio. È stata una scelta azzeccata e spero di poterlo tornare a dire dopo altre vittorie o dopo un gol o un assist. Ogni giocatore ci pensa, ma prima penso a fare bene qui. Ci sono diversi giocatori che stanno facendo bene nel mio ruolo, io penso prima a dare tutto con l’Udinese, se arriverà la chiamata sarò contento, ma se so di aver dato tutto non avrò nessun rammarico”.