❗ Allegri: “Penalizzazione? Dobbiamo compattarci, vincere con l’Atalanta per il settimo posto”

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Atalanta, in programma domani alle 20:45 all’Allianz Stadium, soffermandosi – inevitabilmente – anche sul terremoto giudiziario che ha travolto nelle scorse ore i bianconeri, penalizzati di 15 punti in classifica da parte della Corte Federale d’Appello per la nota vicenda plusvalenze.

Queste – riportate da TMW – le dichiarazioni del trainer livornese:

“Domani è una partita importante, è una gara speciale dopo quanto successo ieri. Bisogna compattarsi tutti ancora di più, continuare a lavoro col prillo basso. Noi dobbiamo solo pensare al campo”.

Cosa cambia con questa penalizzazione?
“Niente, dobbiamo fare comunque dei punti. Dobbiamo cercare di vincere domani perché ci consentirebbe di agganciare il settimo posto. Poi abbiamo Europa League, Coppa Italia… Dobbiamo fare il meglio possibile”.

Quali tasti toccherà con la squadra?
“Non bisogna ripartire, queste vicende giudiziarie riguardano la società, ci sarà ricorso. Vista la classifica abbiamo cercare di vincere domani per girare a 25”.

“Alla Juve non si gioca mai con leggerezza. Settimana prossima torneranno Pogba e Vlahovic, domani avremo a disposizione Cuadrado. Prima della sentenza di ieri la Juventus aveva 37 punti con tutte le possibilità di giocarsi un posto in Champions e magari il campionato. Dobbiamo fare il nostro dovere perché la sentenza definitiva ci sarà fra due mesi e non dobbiamo farci trovare fra due mesi con dei rimpianti per non aver fatto quello che dovevamo fare. Ma ci siamo passati anche due mesi fa col ribaltone del CdA. Da questi imprevisti singolarmente se ne esce rafforzati con tutta la serenità del caso e soprattutto con impegno e determinazione per fare quello che dobbiamo fare ossia vincere sul campo”.

Rabiot come sta? Ha già parlato col presidente?
“Rabiot ieri ha fatto allenamento differenziato però dovrebbe essere a posto. Sta mattina ho parlato con Scanavino, oggi alle 14:30 parlerà anche il presidente alla squadra e poi non ci resterà che fare allenamento e preparare la partita”.

Qual’è la sensazione che prevale?
“È un dato di fatto. Momentaneo, ma è un dato di fatto. In tutte le situazioni che capitano mi è stato insegnato che vanno trasformate in opportunità. Questa è l’opportunità di fare una stagione al massimo e poi vedremo come andrà. Non possiamo dire dove saremo il 5 giugno, abbiamo l’Europa League, la Coppa Italia. Abbiamo 60 punti a disposizione in campionato”.

Cosa dirà alla squadra?
“Non c’è da inventare tante parole. La squadra sa benissimo cosa c’è da fare, per noi non è cambiato niente. Bisogna avere la forza interiore e ricalarsi in quella che è la situazione attuale”.

Preoccupato per gli altri fronti dopo questa sentenza? Cambierebbe il suo futuro?
“Io sono l’allenatore della Juventus e rimarrò l’allenatore della Juventus a meno che non mi mandino via. Nei momenti di difficoltà bisogna assumersi le responsabilità per poter far bene. Quando ci sono i momenti positivi siamo tutti bravi”.

Aveva la percezione della gravità della situazione o è rimasto stupito?
“Non ero in grado di parlare della gravità. La cosa certa è che bisogna accettare la sentenza, a noi della parte sportiva queste cose non devono riguardare. Noi dobbiamo fare il massimo, stare in silenzio e fare questa sfida partendo da questi 22 punti. E i ragazzi sono convinto che faranno di tutto per ottenere il massimo e magari fare qualcosa di straordinario”.

Sente una maggiore responsabilità dopo la squalifica di Cherubini?
“Alla Juventus ognuno di noi a seconda del ruolo ha la propria responsabilità. Sono molto dispiaciuto a livello personale per Cherubini, Agnelli, Nedved, Arrivabene e Garimberti. Oltre all’aspetto professionale c’è anche quello umano che va al di là di questo”.

Le è venuto da pensare “ce l’hanno con noi perché siamo la Juve”?
“Dopo che mi hanno detto dei 9 punti ho fatto il calcolo per vedere quanto ci mancasse per la Champions, con 15 ne ho fatto un altro. Per arrivarci serve qualcosa di straordinario”.

By Nicola Cosentino

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