Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato ai microfoni dell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“: “Zapata? Beh, il fatto che sia venuto molto volentieri naturalmente mi fa piacere. Però io sarei per tenere un atteggiamento diverso da quelli assunti negli ultimi tempi dai miei giocatori. Mi riferisco alle interviste di Vlasic, Rodriguez e di Zapata, appunto. Gli obbiettivi non si sbandierano, non se ne parla, si lavora in silenzio per raggiungerli. Anche per scaramanzia. Meglio pensare a una partita per volta, si deve lavorare con determinazione per ottenere il meglio passo dopo passo. Ricordo che qualche anno fa il mio amico Percassi a chi gli chiedeva quale fosse l’obbiettivo dell’Atalanta rispondeva “i 40 punti”. Poi la squadra ne faceva molti di più, però l’atteggiamento giusto è questo.
Torino al secondo posto nella classifica degli investimenti? Ho letto anche io queste analisi giornalistiche e vedere il nostro club tra i grandi da un parte mi fa piacere e dall’altra mi ha fatto riflettere sul fatto che finanziariamente siamo andati al di là della dimensione del Toro.
Zapata ha fatto, credo, 110 gol in Serie A e queste cifre parlano per lui, non è il caso di aggiungere sottolineature sulla sua abilità. Quanto al tecnico, Juric è bravissimo e perciò saprà sempre come usare le risorse a disposizione. Noi lo lasciamo tranquillo, un gran lavoratore come lui non deve mai sentirsi sotto pressione. C’è un vecchio detto che faccio mio: non disturbate il manovratore.
Come vedo il futuro del calcio nel breve periodo? Occorre rendere sostenibile il sistema. Se non c’è equilibrio tra costi e ricavi sorgono i problemi per le squadre e per l’intero movimento. Occorre seguire strade e autostrade perché si possa tornare ai fasti di una volta“.