❗ Ferrero: “Gli stipendi verranno pagati, nessuno caccerà la Samp dal campionato”

Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria e azionista di maggioranza del sodalizio blucerchiato, è intervenuto ai microfoni di Lapresse soffermandosi sul complicatissimo momento in, ed extra campo dei liguri. Queste – riprese da TMW – le dichiarazioni dell’imprenditore capitolino:

“Gli stipendi verranno pagati, ma abbassiamo i toni. Nessuno caccerà la Sampdoria dal campionato, nessuno farà niente perché la Sampdoria pagherà gli stipendi. Il massimo che può succedere sarà un ritardo nel pagamento, ma questo non avverrà, perché quando sono stato presidente e c’era il lockdown ho pagato tutto, ho ritardato un po’ gli stipendi ma si parla con i ragazzi, i giocatori ci tengono alla maglia, la protagonista è la Sampdoria”.

“Se c’è un compratore sono pronto a vendere. Parlano di Merrill Lync e di Barnaba, ma Barnaba non voleva fare niente, voleva mettere trenta milioni e svuotare la Sampdoria. Parlano di Luca Bettonte che non conosco, è una brava persona ma se ne parla troppo. Lanna? Lui va sempre in tv, ma parlasse di sport, non parlasse di trustee, di Ferrero. Si facesse gli affari suoi e pensasse a calmare gli animi. Lui può, i tifosi lo amano. Fossi nel signor Lanna direi ‘basta violenza contro Garrone e Ferrero, parliamo di calcio e stateci vicini’. Io mi rivolgo alla squadra e all’allenatore Stankovic: andate in campo lunedì contro l’Inter e asfaltateli. Perché come ho sempre detto da presidente, il calcio è 11 contro 11, chi mangia più erba vince”.

“Le istituzioni del calcio non dicono niente perché hanno tutto l’interesse che la Sampdoria si salvi, è un patrimonio dell’Unesco, è una società storica e importante. La Samp ha una tifoseria storica, quando ero in tribuna anche quando mi insultavano ero emozionato. Anche quando la squadra perde 3-0 cantano ‘Sampdoria alé’, sono tifosi unici. Ma ora siamo come i fidanzati che si sono lasciati, loro si sentono abbandonati e mi insultano. Io soffro, ma sto con loro tutta la vita”.

By Nicola Cosentino

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