La risoluzione tra il Valencia e Gennaro Gattuso a causa dei pessimi risultati della squadra è soltanto l’ultimo atto di una lunga storia di fallimenti di allenatori italiani in terra straniera. Spesso vincenti e venerati, i mister della nostra Penisola hanno qualche volta anche pagato dazio confrontandosi con un calcio e soprattutto una cultura diversi dalla propria. Proprio in terra spagnola, nel 2016, anche Cesare Prandelli visse un’esperienza breve e tutt’altro che felice alla guida del club che segnò in modo inequivocabile la sua parabola discendente.
Tanti esempi giungono anche dalla Premier League, vinta in maniera eroica da Claudio Ranieri ma anche con strapotere da Antonio Conte. Tra le tante parentesi felici non sono tuttavia mancate le note dolenti. Che dire di Walter Mazzarri e Francesco Guidolin. Fautori di annate meravigliose con Napoli e Udinese e inermi nel corso delle loro avventure al Watford e allo Swansea. Non è andata meglio a Walter Zenga al Wolverhampton o a Roberto Di Matteo, che pure ha vinto una fortunosa Champions League col Chelsea, all’Aston Villa. Entrambi sono stati esonerati precocemente dando la sensazione di non riuscire a incidere sul materiale a disposizione.
Discorso a parte va fatto per l’allenatore più vincente della sua generazione, ossia Carlo Ancelotti. Al Real Madrid è una leggenda assoluta, ma i ricordi di Bayern Monaco ed Everton sono un po’ diversi. Se in Inghilterra ha l’attenuante di una squadra non di prima fascia, in Baviera a colpire più ancora che i risultati è stato lo scarsissimo feeling con la squadra. Scarso feeling mostrato anche da uno dei mister più in voga tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 come Alberto Malesani al Panathinaikos. Celebre resta il suo sfogo in conferenza, certamente più memorabile dei risultati raggiunti.
Una menzione anche per Vincenzo Montella, ora in Turchia all’Adana Demirspor. Siviglia sembrava per lui la piazza del rilancio, ma l’allenatore che tanto bene ha fatto con Catania e Fiorentina non è riuscito neanche lì a esprimere il meglio del proprio calcio.
