Arrivato al Real Madrid come colpo da 100 milioni, la scintilla tra Eden Hazard ed i Blancos non è mai scattata. Affermatosi come uno dei migliori esterni d’Europa tra Lille e soprattutto Chelsea, il belga trovò il record di reti nella stagione antecedente al passaggio al Real Madrid con Sarri che lo aveva perfezionato in fase realizzativa e da un punto di vista tattico.
Il declino
Come capitato a tanti campioni soprattutto a cavallo degli anni 2000, il Real Madrid, da trampolino definitivo, si è trasformato per Hazard in luogo di declino. La camiseta blanca, la storia che ne rappresenta e l’ambienta in cui viene indossata pesa più di tutte le altre nel mondo e spesso tanti calciatori fortissimi hanno nei fatti chiuso la loro carriera ad altissimi livelli. Molti son riusciti a rifarsi una carriera gloriosa dopo l’annullamento blanco, come Robben o Sneijder, altri hanno abbassato il giro dei loro motori diventando calciatori da Paollone d’Oro a riserva discontinua: è il caso di Kakà, mai stato più letale non appena sbarcato a Madrid.
È questo il caso anche di Eden Hazard che a Madrid, tra problemi di peso, di pigrizia e fisici, ha raccolto numeri da riserva di passaggio qualsiasi. Ed invece Hazard era uno dei calciatori più forti d’Europa. Il quadriennio, che sarà quinquennio madridista, ha affossato il calciatore devastante e brillante consegnando al calcio la fine di una carriera già scritta. Una fine già annunciata che nel 2024 potrebbe diventare ufficiale: Hazard vuole appendere gli scarpini al chiodo cessando la sua carriera che, a conti fatti, sarà ricca di rimpianti, occasioni non sfruttate soprattutto con la generazione d’oro di quel Belgio che né lui né De Bruyne hanno mai portato ad un successo.