Più di un semplice bomber: il Mondiale di Olivier Giroud

Il Mondiale in Qatar volge al termine. Nonostante clamorose sorprese nel corso della rassegna, l’atto conclusivo vedrà protagoniste due delle squadre più forti del mondo, Argentina e Francia. Totem offensivo dei transalpini, come quattro anni fa, Olivier Giroud. Il suo percorso sembra scritto dall’alto: sì perché probabilmente, senza le disavventure di Karim Benzema (prima lo scandalo sessuale poi l’infortunio), Pallone d’Oro attuale, il bomber del Milan avrebbe giocato col contagocce, sia in Qatar che in Russia. Non tutti ricordano il loro scambio di battute di qualche anno fa: in quell’occasione il 9 del Real disse “non paragoniamo una Ferrari con un go kart”; Olivier a modo suo rispose “parliamo del go kart campione del Mondo”. In ogni caso se la Francia dovesse alzare il trofeo sia l’uno che l’altro diventerebbero campioni. L’ascia di guerra è stata seppellita per il bene della squadra.

Record e gol: Giroud trascina la Francia in finale

Alle parole sono sempre conseguiti i fatti. Fresco di uno scudetto vinto col Milan al netto dei pronostici sfavorevoli, Olivier si è presentato nel ritiro dei Bleus con la voglia di spaccare tutto. In tanti rimarcavano la vittoria dell’ultimo Mondiale senza aver segnato neppure una rete. Critiche respinte al mittente da subito: doppietta all’esordio contro l’Australia e aggancio ad un mostro sacro come Thierry Henry, fino a quel momento capocannoniere nella storia della Francia. Polveri bagnate contro Danimarca e Tunisia, prodromi dei colpi successivi. Dagli ottavi in poi, infatti, Giroud ha messo a segno altre due reti (contro Polonia e Inghilterra), risultando decisivo per la vittoria finale. Record personale (superato Henry) e seconda finale di un Mondiale conquistata, cosa che non capita tutti i giorni.

E pensare che all’Europeo non fu nemmeno convocato. Lì la Francia, guidata da Benzema (protagonista con gol e giocate di livello), fu eliminata dalla Svizzera. Tuttavia le prestazioni di Mbappé non furono confortanti. Possibile che il fuoriclasse del PSG giochi meglio accanto ad una punta più strutturata e meno tecnica come Giroud. Tra le altre cose l’ombra è ridotta al minimo e ciò consente a Kylian di giocare con meno timori e più forza, di esprimersi al massimo, ben consapevole di essere il top player della squadra. Non è un caso che uno è in testa alla classifica cannonieri con 5 gol, l’altro segue a 4. Al pari della coppia Albiceleste Messi-Julian Alvarez. Tandem offensivi che si trovano a meraviglia. Anche gli altri compagni sanno benissimo che possono sempre appoggiarsi su Olivier: nella gara con l’Inghilterra Griezmann gli ha servito un pallone eccezionale, scagliando quasi ad occhi chiusi un tracciante geometrico finito sulla testa del 9, micidiale sotto porta.

Giroud, però, è più di un semplice bomber. Si tratta di un uomo squadra a 360°, un fratello maggiore per tutti i suoi compagni, non molla mai e ha sempre una parola d’aiuto nei confronti di chi gli sta accanto. Chiedere a Ibrahimovic per eventuali conferme. L’approdo in rossonero gli ha sicuramente giovato ridandogli, nonostante i 36 anni suonati, i minuti e la fiducia di cui aveva bisogno, persa in parte nell’esperienza al Chelsea. Ciò non è passato inosservato agli occhi di Deschamps che, a seguito dell’infortunio di Benzema, non ha esitato a rimettere Olivier al centro del villaggio. Scelta che ha pagato e di cui ha beneficiato tutta la squadra. Adesso c’è un altro appuntamento con la storia, Giroud è carico!

By Pasquale Ucciero

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