Mancano ormai meno di due giorni all’inizio dell’evento calcistico più importante al mondo, il Mondiale, e in Qatar proseguono senza sosta i preparativi. Il Mondiale, da sempre considerata la competizione calcistica più ambita e sognata, probabilmente mai come quest’anno vede in cima alla lista delle pretendenti così tante squadre. Questo, a conferma di quanto il calcio si sia evoluto negli ultimi anni e dei numerosi passi in avanti compiuti in tutto il panorama. Oggi parleremo della Francia di Didier Deschamps, una delle grandi favorite alla vittoria del titolo.
Alla scoperta della Francia
Nell’ultimo decennio circa, il lavoro intrapreso dai francesi ha iniziato a portare un’abbondanza di frutti che ha lasciato stupito il mondo intero. Il percorso intrapreso dalla federazione francese dopo la sconfitta contro il Portogallo nell’Europeo del 2016 in Francia, seppur lungo e faticoso, ha iniziato a portare risultati significativi già dall’ultima edizione della competizione. Non dimentichiamo infatti che la Nazionale francese è campione del mondo in carica, grazie alla vittoria del Mondiale del 2018 svoltosi in Russia.
Come dicevamo, la Francia si appresta ad iniziare il torneo con la nomea della grande favorita per la vittoria finale, ma è doveroso compiere un’analisi approfondita prima di sentenziare pronostici. La rosa a disposizione di Deschamps è senza dubbio tra le più attrezzate della competizione e l’attinenza che gli stessi calciatori hanno a disputare gare di un certo tipo, grazie anche alla militanza in club dal blasone elevato, rafforza ulteriormente questa tesi. Non si può non pensare però ad alcune assenze che hanno smorzato l’entusiasmo della vigilia.
📸 Photo d’équipe avant le décollage pour la 𝘾𝙤𝙪𝙥𝙚 𝙙𝙪 𝙈𝙤𝙣𝙙𝙚 ! 🌍 #FiersdetreBleus
— Equipe de France ⭐⭐ (@equipedefrance) November 16, 2022
𝘎𝘳𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘦́𝘦 𝘱𝘰𝘶𝘳 𝘊𝘩𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰𝘱𝘩𝘦𝘳 💙 pic.twitter.com/V3CHt7LnJU
Il reparto difensivo, come a breve i nomi ci confermeranno, ci parlano di uno dei pacchetti meglio composti dell’intera competizione, con un mix di esperienza e gioventù, di senso prettamente difensivo e duttilità di pensiero nella nuova interpretazione del ruolo, fisicità e qualità, da lasciare increduli. I portieri, al netto della pesante assenza di Maignan (Milan), che si sarebbe giocato le sue chance per un ruolo da titolare, forniscono subito grandi certezze: Areola (West Ham), Lloris (Tottenham), Mandanda (Rennes). I difensori convocati da Deschamps sono: L. Hernandez (Bayern Monaco), T. Hernandez (Milan), Kimpembè (Psg), Konatè (Liverpool), Koundè (Barcellona), Pavard (Bayern Monaco), Saliba (Arsenal), Upamecano (Bayern Monaco), Varane (Manchester United).
Il centrocampo, punto di forza della Francia durante gli ultimi anni, è il reparto più martoriato dalle assenze e che, probabilmente, perde i due interpreti di maggior spessore: Paul Pogba e Ngolo Kanté. I due, nonostante i tentativi in extremis effettuati per esserci, hanno dovuto alzare bandiera bianca. Ma Deschamps non demorde e, grazie all’elevato numero di talenti su cui può contare, alza ulteriormente l’asticella. I convocati sono: Camavinga (Real Madrid), Fofana (Monaco), Guendouzi (Marsiglia), Rabiot (Juventus), Tchouameni (Real Madrid), Veretout (Marsiglia). Come possiamo vedere, il reparto può contare su elementi di spessore altissimo, forti anche di un’attinenza europea impartitagli dalle squadre di militanza. In particolare i giovani Camavinga, Guendouzi e Tchouameni sapranno non far rimpiangere Pogba e Kanté?
L’attacco, tornato da poco palcoscenico del Pallone d’Oro Karim Benzema, si candida ad essere uno dei reparti più forti, se non il più forte dell’intera competizione. Appurata la presenza del Pallone d’Oro, con Giroud alle sue spalle, vanta poi le frecce Mbappé, Coman, Dembele, Griezmann e Nkunku nel proprio arco. In quello che si appresta ad essere verosimilmente un attacco a tre, crediamo che molte difesa dovranno sorbirsi gli incubi di doverlo affrontare.
E’ innegabile che la Francia sia una delle serie candidate al titolo, vista la rosa su cui il tecnico può contare. Le insidie, però, come la storia ci insegna, sono sempre dietro l’angolo.