ROMA PELLEGRINI CAPITANO – Il bilancio della stagione della Roma è sicuramente positivo: considerando il piazzamento dell’anno precedente (settimo posto), il salto in avanti c’è stato con il raggiungimento dell’Europa League e soprattutto la vittoria della Conference League. L’ennesimo successo europeo targato Mourinho. È abbastanza facile indicare i due uomini chiave dei Lupacchiotti: Tammy Abraham e Lorenzo Pellegrini.
🥇 Lorenzo Pellegrini named UECL Player of the Season by UEFA's Technical Observer panel 👏👏👏@ASRomaEN | #UECLfinal
— UEFA Europa Conference League (@europacnfleague) May 27, 2022
La fascia al braccio non pesa: Pellegrini ha le spalle larghe
Nonostante qualche acciacco fisico di troppo che gli ha fatto saltare 14 partite in stagione (per un totale di 77 giorni d’assenza), Pellegrini si è confermato un pilastro dei giallorossi, tanto da essere premiato dalla Uefa come “Player Of the Season” relativamente alla competizione internazionale culminata con la Coppa sollevata al cielo di Tirana.
I numeri parlano chiaro: 41 partite tra Serie A e Coppe (compresi i preliminari contro il Trabzonspor), 3.227 minuti giocati, 14 gol segnati (9 in A e 5 in UECL) di cui solo 2 su rigore e 8 assist (5 in A e 3 in UECL) vincenti serviti ai compagni. Fase realizzativa in miglioramento e apporto in chiave assistenza mai sbiadito, a testimonianza di una visione di gioco ed una precisione (specie su angoli e punizioni) che in Italia ha davvero pochi eguali.
🟨 GOAL OF THE MONTH 🟥
C'erano pochi dubbi sul risultato del sondaggio 😍
👏 @LorePelle7 | #ASRoma pic.twitter.com/tzanoHsDYS
— AS Roma (@OfficialASRoma) March 31, 2022
“Sono in debito perché tutti mi dicono che non so battere le punizioni, uno ci prova e vediamo”. Disse Lorenzo dopo il gol segnato alla “Sardegna Arena”. Sono proprio le punizioni dirette, infatti, ad essere diventate il suo principale marchio di fabbrica. 3 le reti da fermo, tutte spettacolari: quella già citata contro il Cagliari, contro la Juventus e nel derby contro la Lazio (video in sovraimpressione) sotto gli occhi di un Francesco Totti estasiato. Proprio “Er Pupone” qualche anno prima ricopriva lo stesso ruolo di Lorenzo, in campo e nello spogliatoio, e faceva esplodere il pubblico con punizioni magiche. Lungi da noi azzardare un paragone, il Capitano attuale della Roma ha le spalle larghe al punto tale da non sentire il peso della fascia. Non ha paura di difendere i suoi compagni e andare con fermezza a chiedere spiegazioni all’arbitro. Un atteggiamento da leader vero! La stagione appena terminata rappresenta una conferma della crescita del numero 7, punto fermo da cui ripartire anche in chiave Nazionale azzurra.