❗  Spalletti ad alcuni tifosi: “Restare a Napoli? Questo lo dovete chiedere alla società”

Incoronato miglior allenatore della stagione 2022-2023 a margine del Premio Bulgarelli, Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha risposto alle domande dei cronisti presenti. Queste – riportate da GDM – le affermazioni del trainer di Certaldo:

“Napoli ha insegnato come festeggiare uno scudetto, ha insegnato come far partecipare tutti alla gioia di un’altra squadra. La gioia non ha confine”

“I miei calciatori si sono impegnati, hanno fatto tutto benissimo, dando gran disponibilità in allenamento e in partita. Hanno dimostrato quell’attaccamento alla maglia, una cosa in cui Giacomo Bulgarelli era maestro assoluto”

“Quando si va a mettere mano pesantemente dentro una squadra come è successo, bisogna sostituire i calciatori forti con altrettanti calciatori forti. Ci sono i video, le notizie, i compagni di squadra: così ci informiamo sui calciatori. Magari erano sconosciuti per qualcuno, ma ci sono i video, ci si informa, oramai si arriva da tutte le parti. La parte maggiore del lavoro ovviamente l’ha fatta il direttore Giuntoli, e il suo staff, che han grande qualità nel fare questo. Poi si vanno a mettere questi calciatori nei ruoli che mancano. Un’altra caratteristica che serve ad un allenatore è avere la convinzione sempre di avere a che fare con dei calciatori forti, è fondamentale. Poi ci siamo messi a lavorare con massima disciplina e con la massima disponibilità di tempo, ma poi è sempre il tempo che dedichi ad una cosa a fare la differenza. E io gliel’ho dedicato tutto! Per cui poi, piano piano, si va a creare un sistema di gioco, a credere in qualcosa di condiviso da parte dei calciatori. E poi non è mai una partita sola, ci sono gli episodi, i momenti in cui hai più condizione sia fisica che mentale. Gli infortuni. È un lavorare in maniera seria che porta al risultato finale”.

“Se resto? Questo lo deve dire la società, ma l’ho già detto e non è una novità” – la sua risposta ad alcuni tifosi al termine della cerimonia.

 

By Nicola Cosentino

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