Terzo Scudetto, Osi-Kvara 😍, incubo Garcia: Napoli, top e flop del 2023

Nessuna squadra ha vissuto estremi più profondi di quelli del Napoli nel 2023. Dal dominio della prima metà dell’anno culminato con il terzo Scudetto, mai davvero in discussione dall’inverno, 33 anni dopo, al tracollo in questo campionato. Il presidente Aurelio De Laurentiis si è spinto in alto quanto non mai per poi scoprirsi più fragile del previsto in seguito all’addio di Luciano Spalletti.

Riviviamo il meglio e il peggio del 2023 azzurro

LA PARTITA

Impossibile dimenticare il 5-1 alla Juventus del 13 gennaio che ha spianato la strada verso la vittoria del campionato. Dopo una brutta sconfitta contro l’Inter e il successo a Marassi con la Samp, serviva la grande prova nel big match. Con Kvara-Osi in stato di grazia il Napoli va sul 2-0, non trema quando Di Maria prova a riaprire la gara anche grazie a un miracolo di Meret e dilaga nella ripresa. Nel 4-1 siglato da Osimhen di testa su assist delizioso di Khvicha c’è tutto lo strapotere della squadra allora allenata da Luciano Spalletti.

IL TOP PLAYER

Francesco Pecoraro/Getty Images – Via One Football

Se l’MVP della Serie A 2022/23 è stato Khvicha Kvaratskhelia, il Top Player dell’intero anno solare non può che essere Victor Osimhen. Il capocannoniere dello scorso campionato ha segnato 29 reti nel corso del 2023 affermandosi come leader tecnico e carismatico indiscusso. Sgrezzato e responsabilizzato da Spalletti, il nigeriano non ha perso la fame e la reattività che ne hanno contraddistinto gli esordi sportivi. Ha aggiunto, senza mai togliere, diventando uno dei calciatori più ambiti a livello mondiale.

IL GOL

FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images – Via One Football

Di reti splendide ce ne sono state tante. Vanno menzionate quelle di Osimhen e Simeone nel 2-1 contro la Roma che hanno indirizzato la scorsa stagione, ma è un altro il gol dell’anno. La giocata di Khvicha Kvaratskhelia che ha sbloccato il match casalingo contro l’Atalanta è impareggiabile per rapporto difficoltà/bellezza/peso specifico. Uno slalom gigante all’interno dell’area orobica col povero Giorgio Scalvini messo a sedere da finte ubriacanti che anticipano una conclusione violenta e imparabile sul primo palo.

L’ESULTANZA

ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images – Via One Football

Lo Scudetto è stato vinto sul campo dell’Udinese, ma è il gol di Giacomo Raspadori che ha di fatto chiuso il campionato in casa di una rivale eterna come la Juventus. Si tratta dell’unico momento in cui l’intera squadra si è riversata sul terreno di gioco per celebrare una rete lasciandosi andare all’euforia totale. Simbolicamente potentissimo il gesto di Piotr Zielinski, uno di quelli dalla più lunga militanza. Con lui, sull’erba dello Stadium, si è sdraiato a terra privo di forze per la troppa felicità un intero popolo che ha rivissuto in un istante 33 anni di attesa.

LA SORPRESA

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images – Via One Football

Kvara è l’MVP del campionato e non può esser considerato una rivelazione, anche perché il meglio di sé l’ha mostrato con maggiore continuità proprio nel 2022. Il vero uomo in più del Napoli è stato Stanislav Lobotka. Rivitalizzato sin da subito da Spalletti, lo slovacco ha raggiunto vette mai toccate prima nel corso dell’anno. Insostituibile per visione e precisione in regia, ma anche implacabile senza palla con continui e aggressivi recuperi. La brillantezza fisica dimostrata persino nella seconda parte di stagione merita l’elogio e il premio.

LA POLEMICA

Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images – Via One Football

Troppo clamoroso per essere ignorato il caso TikTok. Victor Osimhen tuttora non ha ripubblicato sui propri account social le foto con la maglia del Napoli eliminate in seguito all’episodio. Il SMM della società azzurra coi due video ironici riguardanti l’attaccante ne ha scatenato l’ira e la disapprovazione spingendo anche l’agente a esporsi pubblicamente in modo duro nei confronti della società. Ciò ha complicato il discorso rinnovo, che però negli ultimi tempi pare essere tornato più aperto che mai.

IL FLOP

Maja Hitij/Getty Images – Via One Football

Senza ombra di dubbio Rudi Garcia e Mauro Meluso. Se Aurelio De Laurentiis, pur avendoli scelti, ha l’attenuante di aver avuto enormi meriti nel successo precedente, l’allenatore e il ds accumulano soltanto colpe e responsabilità. Il francese si è mostrato in enorme difficoltà nella gestione dell’incarico: preparazione atletica, proposta di gioco, comunicazione con la stampa sono state totalmente insufficienti e l’esonero si è rivelato inevitabile. Il mercato estivo ha invece prodotto solo punti interrogativi: Natan, Cajuste e Lindstrom sono stati acquisti troppo poco incisivi per una squadra di tale portata.

LA STATISTICA

FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images – Via One Football

Il disastro della seconda parte di stagione è certificato da un dato che è anche un record negativo in questo secolo in Serie A. Il Napoli ha 19 punti in meno rispetto alla passata annata. Mai una squadra vincitrice dello Scudetto dal 2000 in poi aveva accusato nell’anno successivo un simile calo di risultati. Inerzia da cambiare a tutti i costi, per evitare di perdere il piazzamento in Champions League.

By Emanuele Garbato

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