🤔 Rinunciare a Vlahovic per puntare su Lukaku: Juve, sicura sia la scelta giusta?

L’indiscrezione di calciomercato certamente più eclatante di queste ultime ore non può che essere quella legata al presunto interesse della Juventus per Romelu Lukaku: il belga, dopo aver esternato a più riprese il proprio amore per l’Inter e aver apparentemente spinto per settimane per tornare per la terza volta ai nerazzurri, pare letteralmente essere sparito nel nulla.

Alla base della smaterializzazione di Big Rom, per l’appunto, parrebbe esserci la presumibile trattativa imbastita con la Vecchia Signora, quest’ultima alle prese con la nota, profonda rivoluzione tecnica del proprio organico: al fine di poter ingaggiare il possente centravanti del Chelsea, però, i bianconeri dovrebbero prima cedere Dusan Vlahovic.

Il talento serbo, giunto alla compagine sabauda appena un anno e mezzo fa dalla Fiorentina per oltre 80 milioni di euro, non è mai riuscito a esprimersi sugli stessi – stellari – livelli osservati ai tempi della Viola: da un lato un vestito tecnico-tattico (quello disegnato da Massimiliano Allegri) poco complementare con le sue caratteristiche e peculiarità, dall’altro gli innumerevoli problemi fisici che lo hanno tartassato nell’ultima stagione, hanno infatti impedito al classe 2000 di esprimersi sui propri standard, e spinto di conseguenza il club piemontese a valutare con sempre maggiore concretezza una sua prematura cessione.

Lukaku in, Vlahovic out: Juve, quanto conviene rinunciare a Dusan?

A prescindere dal potenziale innesto di Lukaku, è indubbio che rinunciare a Vlahovic appena 18 mesi dopo il suo approdo non possa che rappresentare un disastro tecnico-economico in casa bianconera: non solo in virtù della suddetta, faraonica cifra sborsata da Madama per strapparlo ai rivali gigliati ma, altresì, per non essere praticamente mai riuscita a godere di ciò per cui lo stesso era stato acquistato, ossia goal e famelica incisività sotto-porta.

Un elemento di assoluto spessore e avvenire, all’ombra della Mole apparso però un lontano parente – a parte qualche sporadica fiammata – di quello ammirato a Firenze: è chiaro che il ragazzo non sia esente da colpe, ma è altrettanto vero che compagni, tecnico e proposta di gioco hanno di fatto spolpato fino all’osso le peculiarità dell’attaccante scuola Partizan, incontenibile nell’attacco alla profondità e implacabile negli ultimi metri di campo, ma costretto a giocare spesso e volentieri spalle alla porta, e lontanissimo dalla medesima, in virtù della propensione oggettivamente attendista e scarsamente propositiva dei suoi.

Indipendentemente della cifra che il Paris Saint-Germain potrebbe mettere sul piatto per strapparlo ai bianconeri, quindi, la cessione di Dusan porterebbe la Juventus a rinunciare a un potenziale top player del presente e del futuro, per puntare su un calciatore, Big Rom per l’appunto, certamente più maturo ma anche più vecchio di sette anni e mai in grado finora in carriera di consacrarsi definitivamente, specie quando le responsabilità sulle proprie spalle parevano aumentare: dal Manchester United al ritorno al Chelsea, infatti, il belga non è mai riuscito a confermarsi nei momenti clou della sua carriera dopo stagioni positive tra Everton e Inter.

Passare ai bianconeri rappresenterebbe un ulteriore esame di maturità, forse l’ultimo del suo tanto incredibile quanto altalenante percorso professionale: fallire anche nella nuova avventura, a 30 anni, infatti, significherebbe spostare l’ago della bilancia del proprio cammino più sul piatto dei rimpianti, che su quello delle soddisfazioni.

Un calciatore, infine, che, se integro fisicamente, si è rivelato certamente in grado di spostare gli equilibri nel nostro campionato, ma solo se messo nelle condizioni giuste per poter incidere: Allegri, e la sua Juventus, riusciranno a far si che ciò accada? Oppure, a prescindere dagli uomini, il problema non è da individuare negli interpreti?

Se la risposta dovesse essere la seconda, aver – potenzialmente – deciso di rinunciare a Vlahovic si rivelerebbe un incredibile autogoal destinato a lasciare strascichi anche in futuro.

By Nicola Cosentino

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