La finale sfumata è solo un atto, il copione ha tante altre pagine: il West Ham in Europa League ha certificato il suo status

L’eliminazione in semifinale di Europa League contro l’Eintracht Francoforte non sminuisce l’importanza del percorso europeo del West Ham. La squadra allenata da David Moyes si è resa protagonista di un cammino pulito e notevole nella seconda competizione europea, andando a consolidare il livello dimostrato nella scorsa Premier League chiusa al 6° posto a sole due lunghezze dal Chelsea che ha ottenuto il quarto posto.

Gli Hammers, anche quest’anno in piena lotta per una posizione in competizioni UEFA, hanno acquisito un carattere internazionale che storicamente era sempre mancato. Se si pensa che gli unici tre tentativi di accesso alla Coppa UEFA (poi EL) degli anni 2000 si sono sempre arrestati ai turni preliminari (una volta contro il Palermo, per due anni di fila contro i rumeni dell’Astra Giurgiu, si comprende la radicalità del cambio di tendenza.

Non può essere un doppio incontro disputato alla pari contro un avversario che si è dimostrato temibilissimo, eliminando anche il Barcellona al Camp Nou, a far dimenticare che gli inglesi non centravano una semifinale europea dalla Coppa delle Coppe 1975/76, anno in cui eliminarono proprio l’Eintracht in questo turno per poi arrendersi in finale all’Anderlecht.

Dopo un girone condotto con grande autorità contro organici inferiori ma con diversi elementi di talento come quelli di Dinamo ZagabriaGenk Rapid Vienna, il vero masterpiece stagionale è consistito nell’eliminazione del Siviglia agli ottavi di finale e del Lione ai quarti.

Fondamentale è stato il supporto dell’Olympic Stadium nella gara di ritorno con gli andalusi: dopo la sconfitta dell’andata sono serviti i supplementari per vincere la partita e decisivo è stato il gol di Yarmolenko.

Contro i francesi, invece, tra le mura amiche la sofferenza è stata notevole soprattutto a causa dell’espulsione di Cresswell a fine primo tempo. Nonostante ciò, gli Hammers sono anche passati in vantaggio e hanno chiuso sull’1-1. In terra francese non c’è stata storia: DawsonRice Bowen hanno firmato le tre reti che hanno ammutolito il Parc Olympique Lionnais e scritto la storia degli Irons.

Il ritorno di David Moyes nel 2020 ha aperto un ciclo, uno dei più interessanti e potenzialmente anche vincenti del club. Nonostante la Premier League sia un campionato ipercompetitivo e anche solo per un piazzamento Champions la sensazione è che servano investimenti sensazionali, i margini di crescita europei sono notevoli. Al Deutsche Bank Park è terminato solo uno degli atti di un copione che sembra avere ancora molto da raccontare.

By Emanuele Garbato

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