🤦🏻‍♂️ Pogba-Fagioli, Vlahovic delude, Allegri di 🐴: Juve, top e flop del 2023

Tra un gioco mai del tutto entusiasmante, lo “0” alla casella relativa ai trofei vinti, le note grane giudiziarie e diversi autentici flop di mercato, gli ultimi mesi della Juventus potrebbero perfettamente incarnare la trama di un ipotetico capolavoro scritto e diretto dal genio del cinema thriller per eccellenza: Alfred Hitchcock.

Andiamo a ripercorrere i momenti più complicati vissuti dalla Vecchia Signora nel 2023, evidenziando anche le – seppur non tantissime – note liete che ne hanno comunque contraddistinto in positivo il cammino.

La partita 

GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images – Via One Football

Difficile individuare una gara memorabile nella complicatissima annata bianconera ma, con riferimento alla scorsa stagione, la memoria non può che balzare immediatamente al doppio confronto vinto contro l’Inter di Simone Inzaghi in campionato. 2-0 a Torino, griffato Adrien Rabiot e Nicolò Fagioli, 0-1 a San Siro grazie al preciso diagonale mancino di Filip Kostic che trafisse Onana. Una magrissima consolazione nella seconda stagione consecutiva senza trofei in bacheca per Madama.

Il top player 

Gabriele Maltinti/Getty Images – Via One Football

Chi, se non Adrien Rabiot? Apparentemente in procinto di lasciare Torino la scorsa estate, la straripante mezzala francese è oramai diventata – probabilmente – il principale pilastro dell’undici allegriano il quale, senza la fisicità, gli strappi e gli inserimenti, con e senza palla al piede, dell’ex PSG, pare perdere una consistentissima fetta del proprio potenziale. Il classe 96′, infatti, è l’elemento che – più di chiunque altro – consente a una squadra, nota per registrare un baricentro medio molto basso come quella bianconera, di ribaltare l’azione e protrarsi in nella trequarti avversaria. Il rinnovo annuale certificato nei mesi scorsi ha consentito alla Juventus di potersi godere il proprio leader per un’ulteriore stagione: la priorità, ora, non può che essere quella di trattenerlo anche per il futuro.

Il goal

SEBASTIEN SALOM-GOMIS/AFP via Getty Images – Via One Football

Per quanto l’unica annata del Fideo alla Juventus non possa di certo essere considerata positiva, Angel Di Maria ha probabilmente regalato agli annali della storia della Vecchia Signora la sua rete più bella con la maglia bianconera in occasione del ritorno dei playoff di Europa League, vinto 3-0 sul campo del Nantes dopo l’1-1 dell’Allianz Stadium, a margine del quale il fuoriclasse argentino ha suggellato la miglior prova della sua deludente esperienza in Italia con una bellissima tripletta. In particolare, però, lo strepitoso arcobaleno dell’1-0 partito dal suo mancino fatato da fuori area, e culminato all’incrocio dei pali, rappresenta senz’altro una perla degna del suo smisurato talento.

L’esultanza

Valerio Pennicino/Getty Images – Via One Football

Per peso specifico e momento della partita, per trovare le esultanze più iconiche degli ultimi mesi in casa Juventus è sufficiente tornare indietro con la mente a non più di qualche settimana fa. Abbiamo scelto, per l’occasione, quelle successive alle reti di Andrea Cambiaso e Federico Gatti giunte – rispettivamente – nei minuti di recupero delle gare vinte di misura dai bianconeri contro Hellas Verona e Monza. La rete del laterale ex Genoa e Bologna giunge in una delle mischie finali di una gara dominata dai ragazzi di Massimiliano Allegri, i quali costruiscono tantissime occasioni da goal, vedendosi annullare tra le polemiche anche due reti a Moise Kean, riuscendo però a sbloccarla, grazie a una disperata  zampata del classe 2000, dopo un batti e ribatti successivo al palo di testa colpito da Arek Milik. Il sigillo dell’ex Frosinone, invece, giunge al termine di una partita a dir poco pazza in Brianza: prima Valentin Carboni riacciuffa la Juventus poco dopo il 90′ ma, quando il match sembra oramai destinato sull’1-1 finale, ecco che Federico Gatti riesce, in maniera sporca ma efficace, a sparare il pallone alle spalle di Michele Di Gregorio. In entrambi i frangenti, come si può ricordare, la squadra tutta (giocatori in campo + panchina) si lasciò andare a un’esplosione di gioia incredibile assieme ai tifosi, fisiologicamente accentuata dal suggestivo momento delle suddette partite.

La sorpresa 

MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images – Via One Football

Senza dubbio, proprio Federico Gatti. Dopo un primo anno di rodaggio, nel quale aveva comunque confermato le ottime qualità difensive viste a Frosinone, il centrale torinese è oramai diventato un vero e proprio perno della retroguardia bianconera. Roccioso, grintoso e sempre l’ultimo a mollare, il classe 98′ – al netto di qualche comprensibile momento di black-out (soprattutto quello che portò al clamoroso autogoal contro il Sassuolo, ndr) – pare incarnare alla perfezione lo spirito resiliente, combattivo e famelico della Juventus. Un profilo, con le dovute proporzioni, “alla Chiellini” che, forse proprio per questo, ha da subito consentito al ragazzo di far breccia nei cuori dei sostenitori della Vecchia Signora. Se a ciò, poi, ci aggiungiamo anche i goal, quasi sempre più che pesanti, il gioco è fatto.

La polemica

Harry How/Getty Images – Via One Football

Individuarne solo una, anche qui, appare un’ardua impresa, nella stagione senza dubbi più turbolenta della storia recente juventina post-Calciopoli. Dalle note vicende giudiziarie relative al Caso Plusvalenze e alle Manovre Stipendi, passando per la positività al doping di Paul Pogba e alla delicatissima grana calcioscommesse che ha coinvolto Nicolò Fagioli. Una serie di tanto sfortunati, quanto surreali eventi che fanno ben comprendere la portata dell’autentica maledizione abbattutasi nei mesi scorsi sulla compagine più titolata dello Stivale. Al netto delle critiche per un gioco proposto mai spumeggiante, se la Juventus ha raggiunto sul campo la zona Champions League nella passata stagione (poi vanificata dal -10), e quest’anno si ritrova a battagliare per la testa della graduatoria, grandissima parte del merito va attribuito alla gestione impeccabile del gruppo di Massimiliano Allegri.

Il flop

Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images – Via One Football

Anche qui, le nominations sarebbero diverse e tutte legittime. Dal surreale secondo capitolo bianconero vissuto da Paul Pogba alla pessima annata vissuta dal duo argentino Paredes-Di Maria, fino al mai sbocciato Dusan Vlahovic. Seppur martoriato dai continui infortuni, e mai agevolato da uno stile di gioco palesemente poco compatibile con le sue caratteristiche, il serbo ha però spesso dato l’impressione di metterci molto del suo con scelte e movimenti frettolosi, probabilmente sintomi della spasmodica ansia di voler incidere nella produzione offensiva dei suoi. Il tornado ammirato a Firenze, per ora, appare il lontanissimo fratello del fantasma osservato ai piedi della Mole.

La statistica

Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images – Via OneFootball

Con quale locuzione è oramai universalmente riconosciuta la concezione di calcio di Max Allegri? Facile dai… Corto Muso! La sua Juventus ha vinto 12 partite per 1-0 nel 2023: almeno quattro in più di qualunque altra compagine militante in Serie A nel relativo periodo di riferimento. Inoltre, è l’unica assieme a Barcellona (22) e Inter (21) nei top cinque campionati europei ad aver collazionato almeno 20 clean sheet.

By Nicola Cosentino

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