“Razzismo? Ti dico una cosa: oggi, durante il riscaldamento, ho litigato con un tifoso viola. In un ambiente sano come è Firenze, ha detto talmente cattiverie su di me, sulla mia romanità, sul fatto di essere alto, basso, che non è uguale a essere razzista, perché il razzismo non è la stessa cosa… Noi giocatori abbiamo tutte le telecamere addosso e non portiamo a casa 11 bambini all’ingresso in campo, perché noi siamo di esempio a tutti affinché non ci siano mancanze di rispetto in campo e fuori dal campo. Fare il tifoso è la cosa più bella del mondo, mando a quel paese chi devo mandare, ma non manco mai di rispetto. I tifosi non devono venire a mancare di rispetto a nessuno. E questo, prima di tutto, passa da noi, perché ci guardano. C’è mia figlia che sa l’esultanza di Cristiano Ronaldo, ma non sa chi è Cristiano Ronaldo, perché la fanno a scuola: mi dice siuuuuuuuuu. E siamo un esempio. Parte tutto dal rispetto”.