Il 2023, per il calcio spagnolo, è stato un anno di sorprese mescolate a riscoperte, come da copione che il calcio necessariamente deve ricordarsi di seguire. L’Atletico Madrid, con l’approdo in panchina del Cholo Simeone illo tempore, ha dato il via a un processo di smussamento dei codici secolari propri della Liga, ovvero l’indiscutibile supremazia in campo e sulle copertine dei due mistici poli, ovvero il Real Madrid e il Barcellona. Un cammino che, soprattutto negli ultimi mesi, si sta cercando di scalfire.
LA PARTITA: BARCELLONA-REAL MADRID 2-1
Ventiseiesima giornata, Barça primo a +9 sul Real Madrid, tempo di Clasico. Il significativo vantaggio dei blaugrana avrebbe potuto essere scalfito da un eventuale colpo dei Blancos, ma in realtà domenica 19 marzo diventa il momento in cui la compagine di Xavi mette il definitivo punto sul campionato. La vittoria, poi, arriva in un modo che eleva ulteriormente la connaturata intensità di un simile appuntamento: Kessié, al 92′, manda i suoi in Paradiso con il definitivo 2-1.
IL TOP PLAYER: TER STEGEN
Quanta scelta ci sarebbe, considerando l’anno solare: l’inizio senza senso né limiti di Jude Bellingham, lo status di calciatore totale oramai proprio di Antoine Griezmann, il pilastro Brais Mendez e l’elengate solidità di Aleix Garcia, ma è probabilmente doveroso assegnare questo premio virtuale a Marc-André ter Stegen, portiere (ora diventato Capitano) del granitico Barcellona, indiscutibile protagonista del campionato vinto dai blaugrana (insignito, tra l’altro, del La Liga MVP Award come miglior giocatore 22/23).
IL GOL: LA ROVESCIATA DI MONTES
Retrocesso in seconda divisione, l’Espanyol ha comunque trovato il modo di ricordare il 2023 anche con un piccolo sorriso. I ringraziamenti vanno indirizzati verso César Montes e il suo gol in rovesciata contro il Betis dello scorso 15 aprile: controllo e acrobazia mancina. Un gol – quello del difensore messicano ora all’Almeria – inutile ai fini del risultato (il Betis vinse poi 3-1), ma stupendo ai fini dei ricordi.
L’ESULTANZA: STUANI
Nessuna scelta stilistica precisa, opinabili danze o circensi gesti: una corsa a passo mediamente intenso, con le braccia aperte per cercare di cogliere tutto l’amore di una tifoseria che spera di trasformare il sogno in obiettivo, il tutto in una serata storica: Cristhian Stuani, oramai esperto centravanti con un barcollante passato da un gol in ventuno partite con la Reggina, è oramai un totem del Girona e, in quanto tale, non poteva mancare il suo marchio sullo storico successo per 4-2 al Camp Nou contro un percosso Barcellona datato 10 dicembre 2023.
LA SORPRESA: IL GIRONA DI MICHEL
“È senza dubbio la migliore proposta che ho visto in questa gione, è ciò che vogliamo“: parole dall’inebriante musicalità per il Girona, considerando che il soggetto interessato è Xavi, iconico uomo di calcio e allenatore del Barcellona, martoriato dal 4-2 rifilatogli al Camp Nou dagli uomini di Michel. Un percorso giunto alla terza stagione e, dopo la promozione del primo anno e il decimo posto del secondo, gli altri catalani sono usciti dal piccolo angolo in cui il Barça ha storicamente confinato tutto ciò che passa su quelle lande e hanno cominciato a giocare un calcio tambureggiante: combinazioni, ritmo, tecnica, protagonismo dei singoli all’interno di un armonioso collettivo. Il primo posto condiviso con il Real Madrid è – al momento – una favola che sta assumendo i tratti della meritata realtà. Nota a margine: un plauso anche all’ottimo Osasuna della scorsa annata, chiusa al settimo posto con una meritata – e difesa con le unghie nei tribunali – qualificazione ai playoff di Conference League (poi persi contro il Club Brugge).
LA POLEMICA: IL SIVIGLIA SI RIFIUTA DI DIALOGARE CON IL BARCELLONA
Il match – giocato lo scorso 29 settembre – è stato deciso da un autogol di Sergio Ramos, che ha consegnato i tre punti al Barcellona, ma lo scontro tra i blaugrana e il Siviglia c’è stato anche, se non soprattutto, fuori dal campo, dato che la dirigenza andalusa si è rifiutata di partecipare al pranzo istituzionale con i colleghi catalani, decisione corroborata dall’assenza sul palco istituzionale per assistere alla partita. La motivazione? “Indignazione e rifiuto per le pratiche portate avanti dagli ex dirigenti del FC Barcellona accusati del caso Negreira” (l’oramai nota inchiesta riguardante presunti pagamenti irregolari da parte del FC Barcellona agli arbitri tra il 2001 e il 2018).
IL FLOP: IL PROGRESSIVO SPEGNIMENTO DEL VALENCIA
Criticato oramai dall’intera tifoseria, che non riesce a trovare nella sua gestione sensazione di futuro e passione per il presente, Peter Lim e il Valencia hanno vissuto un 2023 decisamente mediocre. L’esperimento Gattuso è fallito, quello Baraja nella scorsa stagione non ha migliorato le cose (anzi, il flirt con la retrocessione è decisamente proseguito), mentre in quella in corso sta portando il club a una stagnante condizione di club da metà classifica. Poche le note positive in termini di valorizzazione del capitale tecnico: Hugo Duro si è definitivamente sbloccato, Javi Guerra è un centrocampista davvero interessante, Diego Lopez è una nuova risorsa per la prima squadra.
LA STATISTICA: LA PASSIONE DEL BARCELLONA PER L’1-0
Undici vittorie, di cui otto nel 2023, per 1-0 nella Liga 22/23, una costante – dunque – nella trionfale annata del Barcellona di Xavi, rivelatosi tanto cinico quanto difensivamente coriaceo.
