ROMA FEYENOORD PELLEGRINI – Pochissime ore all’attesissima finale di Conference League tra Roma e Feyenoord, in programma questa sera alle ore 21:00 alla National Arena di Tirana. Un appuntamento con la storia per i giallorossi, chiamati a portare a casa la prima edizione della neonata manifestazione continentale per risollevare le sorti di un’annata fin qui double-face tra Europa e campionato, e riportare nella Capitale un trofeo internazionale che manca dal 1961, con la conquista dell’allora Coppa delle Fiere, vinta nella finale contro il Birmingham.
Verso Roma-Feyenoord – Il possibile uomo in più di Mourinho: capitan Pellegrini pronto a trascinare i giallorossi
Accanto a Tammy Abraham, miglior marcatore stagionale della Roma, José Mourinho riporrà le proprie speranze di conquista della finale anche in Lorenzo Pellegrini. Il classe 96′ è reduce dalla miglior stagione in maglia giallorossa, complici le 9 reti siglate in campionato e le 4 messe a referto in Conference League.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) May 24, 2022
Tuttavia, oltre che da un punto di vista meramente numerico-statistico, l’ex Sassuolo, romano e romanista purosangue, pare aver acquisito a tutti gli effetti i gradi di leader, ancor prima di quelli di capitano, dopo le pesanti eredità lasciate, in tal senso, dagli addii a stretto giro di Totti, De Rossi e Florenzi. A ciò, la sensazione è che Pellegrini abbia a tutti gli effetti recepito la consapevolezza di essere un calciatore forte e determinante, oltre che un pilastro imprescindibile per i compagni. Classe, visione di gioco, intelligenza, spirito di sacrificio, dinamismo e, non per ultimo, una innata capacità sulle palle inattive (Cagliari, Juventus e Lazio, tra le altre, possono testimoniare) che dimostrano la suddetta, evidente, confidenza che il centrocampista ha acquisito nei propri mezzi.
Un successo che proietterebbe Pellegrini nell’olimpo del calcio romano (e non): sarebbe, infatti, il primo capitano capitolino a sollevare un trofeo a livello continentale. Impresa sfuggita per un soffio a Di Bartolomei e Giannini; non ci sono mai arrivati, invece, altri due nostri sacri della storia della Lupa come Er Pupone e DDR.